Riforme del welfare, Gallo: “La giunta regionale un autentico fallimento”
“In Calabria la spesa sociale pro-capite è pari a 22 euro, nel resto d’Italia arriva a a116 euro. Non servono altri dati per certificare il fallimento dell’operato della giunta Oliverio nel campo del welfare”. Il consigliere regionale Gianluca Gallo, con un comunicato, riaccende i riflettori sulla situazione del welfare ad un anno dalla bocciatura, da parte della giustizia amministrativa, della riforma varata dal governo regionale. “In questi dodici mesi, seguendo un percorso avviato in precedenza – ricorda il capogruppo della Cdl – attraverso precisi atti istituzionali fatti propri all’unanimità dal Consiglio e dalla Terza Commissione abbiamo avanzato a più riprese richieste, suggerimenti, proposte. Il muro alzato dal governatore ha impedito ogni soluzione, favorendo al contrario una paralisi che rischia di favorire alcuni, scaricando ogni costo sui calabresi”. Gallo aggiunge che “l’ostinazione di Oliverio ha sin qui impedito una discussione che portasse ad esempio alla sottoscrizione di addende, con notevole disagio finanziario e legale: non solo ai soggetti operanti nel settore non è possibile fatturare ed avere accesso al sistema bancario, ma gli stessi sono esposti a gravi responsabilità verso i cittadini, ai quali pure continuano responsabilmente ad erogare i servizi socio-assistenziali senza alcuna tutela giuridica”. Per Gallo, “non bastasse, a fine giugno la scadenza degli affidamenti in essere potrebbe schiudere il ricorso, da parte della Regione, alla scelta di bandi ad evidenza pubblica: servizi ad personam di assistenza a minori, anziani, persone con disabilità, non saranno più parametrati sulle reali esigenze dei loro destinatari, ma trasformati in merce e fatti oggetto di procedure al massimo ribasso: chi praticherà lo sconto maggiore vincerà la gara, senza alcun riferimento ai criteri invece essenziali della qualità e delle reali esigenze dei destinatari delle attività stesse”. Dito puntato anche sulla mancata riformulazione dei Regolamenti attuativi, sulla vicinanza di esponenti di primo piano della giunta con la rete delle cooperative, “in particolare con Legacoop”, e sul taglio delle risorse destinate al comparto.