Salvini ieri a Catanzaro: “Querelerò chi associa il nome della Lega alla ndrangheta”

“La Lega è orgogliosamente al Governo per bloccare nuove tasse, ius soli, ddl Zan, per difendere il diritto alla salute e al lavoro. Sono contento di quello che stiamo portando a casa e se il governo ci ascolterà sulla via dei tamponi rapidi e gratuiti a beneficio di famiglie con figli e ragazzi che vanno a scuola, fanno sport e volontariato, vuol dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Catanzaro a margine della presentazione dei candidati alle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre.
“Io personalmente querelerò qualche fesso che ha scritto che chi vota Lega vota la ‘ndrangheta, perché laddove c’è la ‘ndrangheta da noi partono i calci nel sedere”. Lo ha affermato il leader della Lega, Matteo Salvini, con riferimento alle polemiche, esplose in questi giorni, sulla presenza nella lista della Lega di un candidato sospettato di avere rapporti di contiguità con la criminalità organizzata. “E’ squallido – ha aggiunto Salvini – che qualcuno, e penso anche qualche giornalista, attacchi nipoti, figli, consuoceri, come sei i calabresi fossero tutti legati alla ‘ndrangheta. Se c’è qualcuno che ha sbagliato ed è in galera è giusto che stia in galera, ma non si può far carico a un figlio, a un nipote, a un parente. Noi siamo qui per dare voce alla Calabria bella, pulita, libera, onesta, che chiede lavoro, non chiede assistenza o beneficenza”.
Salvini, in particolare, ha replicato al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria, che ha criticato il Carroccio sul tema delle liste pulite: “Quando la sinistra passa il tempo a insultare e non a parlare di statale 106, del porto di Gioia Tauro, di infrastrutture, di porti, della dorsale adriatica, vuole dire che non ha idee. Giudicheranno i calabresi. Io – ha ricordato il leader della Lega – ho fatto il ministro dell’Interno e abbiamo confiscato non so quanti milioni di euro agli ‘ndranghetisti. Condannare qualcuno per il cognome è da vigliacchi, da vigliacchi, perché se c’è un ragazzo di 20 anni, con uno zio che ha sbagliato ed è in galera ma che vuole lavorare o fare volontariato o mettersi a disposizione della sua terra, chi sono quelli di sinistra per dire ‘no tu non puoi perché tuo zio ha sbagliato?’. E’ davvero – ha concluso Salvini – una roba di bassissimo livello”.