Regionali, De Magistris ancora unico candidato sicuro

Regionali, De Magistris ancora unico candidato sicuro

Gli elementi certi, al momento, sono il nome di un candidato alla presidenza, quella del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, e una data. La Calabria, salvo rinvii dettati dall’emergenza sanitaria, tornerà alle urne il prossimo 11 aprile per eleggere il suo nuovo presidente. Una regione al tempo stesso apripista e laboratorio. Sarà infatti la prima in Italia a tornare alle urne nel 2021 dopo la chiusura anticipata dell’11esima legislatura determinata dalla scomparsa della governatrice Jole Santelli, di Forza Italia, avvenuta lo scorso 15 ottobre. Il ritorno al voto della Calabria in queste ultime settimane è stato al centro di un lungo e anche polemico confronto tra diversi livelli istituzionali, quello nazionale e quello regionale, e tra i diversi schieramenti politici, divisi sull’opportunità di svolgere le elezioni in piena emergenza coronavirus. La data inizialmente fissata dal presidente facente funzione della Giunta regionale, Nino Spirlì, della Lega, era il 14 febbraio. Alla fine però, su pressione del governo, forte anche di un parere del Comitato tecnico scientifico, la data è stata spostata all’11 aprile dallo stesso Spirlì, d’intesa con i soggetti istituzionali il cui assenso è richiesto dalla legge (il presidente della Corte d’appello di Catanzaro e il presidente del Consiglio regionale). Non manca, peraltro, chi ritiene anche questa data ancora non definitiva, visto che la dichiarazione di stato di emergenza da Covid 16 supera l’11 aprile, ma al momento è quella la “dead line” alla quale guardano gli schieramenti politici, che tra l’altro potrebbero considerare le regionali in Calabria anche come un primo banco di prova per testare gli assetti determinati dalle recenti vicende politiche nazionali.

De Magistris, già pm a Catanzaro negli anni 2000, avrà al suo fianco Carlo Tansi, leader di “Tesoro Calabria”, movimento ormai radicato che nei mesi scorsi ha eletto il sindaco di Crotone Vincenzo Voce. Già capo della Protezione civile regionale e candidato alla presidenza nel 2020, Tansi raccolse poco meno dell’8% dei suffragi e aveva ufficializzato laa candidatura anche per le ormai imminenti regionali. Poi trovato un’intesa con de Magistris, una specie di “ticket” che porterebbe l’ex Pm alla carica di governatore e Tansi alla presidenza del Consiglio regionale.      Ancora da definire, invece, i giochi nel centrodestra e nel centrosinistra, che peraltro registrano fibrillazioni e frizioni al loro interno e aspettano poi l’evolversi della dinamica nazionale. Nel centrodestra la scelta del candidato governatore spetta ancora a Forza Italia, ma Lega e Fratelli d’Italia vogliono comunque dire la loro. Il nome più ricorrente come possibile candidato è quello del vice capogruppo forzista alla camera Roberto Occhiuto, fratello di mario, sindaco di Cosenza, “bruciato” da un’inchiesta giudiziaria alle scorse elezioni quando dovette cedere il campo a Jole Santelli.
Nel centrosinistra è avviato il dialogo tra Pd e Movimento 5 Stelle, insieme alle altre forze che sostenevano l’ex governo giallorosso, come Italia Viva e Leu, ma le trattative non hanno ancora sortito una sintesi. Il fatto nuovo, in casa Pd, è rappresentato dall’indicazione del nome di Nicola Irto, ex presidente del Consiglio regionale, da parte degli organismi dirigenti del partito. Irto ha chiesto qualche giorno per riflettere sulla proposta. Nel caso sciogliesse le riserve, sarebbe suo il nome che il Partito Democratico offrirebbe alla valutazione degli alleati. Primo fra tutti il Movimento Cinquestelle all’interno del quale non mancano settori attratti da de Magistris né prese di posizione a favore di una candidatura grillina da offrire al Pd e agli altri alleati.

 

 

 

 

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