Reggio, il Garante dei detenuti Russo incontra i sindacati
Si è tenuto a Palazzo San Giorgio di Reggio il secondo incontro tra il Garante dei diritti dei privati della libertà e le sigle sindacali di Polizia Penitenziaria del territorio reggino.
Le organizzazioni sindacali e la Garante Russo “avevano già un anno fa avviato – si legge in una nota – un confronto costruttivo su varie tematiche che affliggono l’intero sistema penitenziario e che ricadono purtroppo nella sfera umano-giuridica di detenuti e non solo”.
Tante le tematiche affrontare. “Si è passati – spiega la nota – da una disamina afferente alle problematiche custodiali dell’ATSM chiusa definitivamente dopo importanti battaglie a quelle di necessario monitoraggio di alcune criticità quali lavoro e formazione, spazi detentivi per attività trattamentali, ristrutturazione cellette del GOM. Si è operata una revisione dei lavori prodotti dal tavolo tecnico sanità penitenziaria reggina nel quale siedono anche i sindacati”.
Per la Garante Russo “tutto ciò che concorre nel processo di tutela dei diritti delle persone recluse non può permettersi di escludere nessun attore istituzionale. Lo chiede, lo ribadisce e lo realizza da anni nella città di Reggio Calabria.
È importante, in questo settore un dialogo istituzionale a cui non vuole rinunciare: esportare il massimo livello di confronto costruttivo per inquadrare e cercare di dare delle risposte sulle criticità del sistema penitenziario reggino al fine di realizzare quel welfare-state penitenziario sino ad oggi inattuato”.
La stessa Garante ricorda “le recenti e significative risposte di attenzione e costante monitoraggio da parte dei vertici del Ministero della Giustizia in persona del sottosegretario Andrea Ostellari per le deleghe di sua competenza, dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria, dei vertici delle organizzazioni sindacali che hanno fatto nei mesi scorsi delle visite negli istituti reggini.
Ciascun rappresentante – è scritto – prendendo la parola con dovizia di particolari, tipico di chi il carcere e le sue contraddizioni le conosce e riconosce, ha sottolineato i vari problemi afferenti al sistema penitenziario in una reale ottica di collaborazione e dialogo per le migliori soluzioni possibili. Pensare che solo un anno fa, ci si confrontava sulla richiesta agli organi competenti di chiudere l’ATSM e oggi si guarda oltre. Il confronto è indice di pragmatismo orientato al risultato cui la giustizia tutta deve tendere”.
Per la Garante “a Reggio e Arghillà c’è tanto da fare per garantire i diritti delle persone recluse. Non sono cittadini di serie b, non sono scarto sociale, non devono più essere definiti gli ultimi. Dobbiamo educarci a parlare di persone verso cui abbiamo una grande responsabilità: la rieducazione e la risocializzazione. È questa la direzione verso la quale stiamo lavorando assieme al Garante regionale Muglia. Gli agenti di polizia penitenziaria sono le persone più prossime ai detenuti e lo fanno con spirito di sacrificio e abnegazione, nelle grandi criticità che vivono quotidianamente servendo con amore lo Stato di cui sono degni rappresentanti. La rete dei rapporti istituzionali in programmazione agevolerà certamente il conseguimento di questi obiettivi verso una progettualità innovativa”.