Rapporto Osservasalute : “In Calabria meno fumatori ma anche pochi posti letto”
CATANZARO. La Calabria è la regione con meno fumatori: il 61,4% della popolazione residente dai 14 anni in su (valore medio nazionale 54,7%), ma è anche quella con la dotazione più bassa di posti letto: il tasso di posti letto per acuti è pari infatti a 2,46 per 1.000 residenti contro un valore medio italiano di 3,15. Il tasso di posti letto totale è di 2,89 per 1.000, a fronte di un valore medio italiano di 3,74. I dati sono relativi al 1 gennaio 2013. Sono alcuni dei dati che emergono dalla dodicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2014), un’approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria nelle regioni italiane presentata oggi all’Università Cattolica. Pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinato dal Professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, il rapporto – spiega una nota – è frutto del lavoro di 195 esperti di sanità pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Università e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanità Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute). In Calabria nel 2013 il 9,4% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni, a fronte di una media nazionale del 10,6%, mentre le persone tra 75 e 84 anni sono il 7,3% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 7,6%. Gli anziani di 85 anni ed oltre sono il 2,8% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 3,0%. Nella regione i maschi hanno guadagnato 1,4 anni di vita dal 2002 al 2012 (gli anni guadagnati in media in Italia nello stesso periodo sono 2,4), passando da una speranza di vita alla nascita di 77,8 anni (valore medio italiano 77,2 anni) a una di 79,2 (valore medio italiano 79,6). Nello stesso arco di tempo le femmine hanno guadagnato un solo anno di vita (guadagno medio italiano 1,4 anni), passando da 83,0 anni (valore medio italiano 83,0 anni) a 84,0 (valore medio italiano 84,4 anni). In Calabria la mortalità (dati 2011) è pari a 105 per 10.000 abitanti tra i maschi, contro una media nazionale di 106,0 per 10.000, mentre è pari a 69,9 per 10.000 tra le donne (contro una media nazionale di 67,1 per 10.000). Per quanto riguarda i tassi di mortalità per alcune cause (2011) la Calabria presenta, nella classe di età 19-64 anni, una mortalità per tumori tra i maschi pari a 9,6 per 10.000 (contro un valore medio nazionale di 10,2 per 10.000) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 6,3 per 10.000 (contro un valore medio nazionale di 5,3 per 10.000). Tra le femmine la mortalità per tumori è pari a 7,0 per 10.000, (il valore medio nazionale è di 7,7 per 10.000) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 2,5 per 10.000 valore medio nazionale 1,9 per 10.000). La regione presenta una quota di fumatori pari al 18,2% (anno 2013) della popolazione regionale di 14 anni e oltre (media nazionale 20,9%). In Calabria vi è una quota di ex-fumatori del 18,7% – percentuale minore in Italia (23,3% valore italiano), mentre i non fumatori sono il 61,4% della popolazione regionale di 14 anni e oltre – percentuale maggiore in Italia (valore medio nazionale 54,7%). – La Calabria fa registrare i seguenti valori: nel 2012 presenta una quota di non consumatori pari al 39,4% a fronte di un valore medio nazionale del 34,2%. I consumatori sono il 59,7%, a fronte di un valore medio nazionale del 64,6%. La prevalenza di consumatori a rischio di 11-17 anni (ovvero quei giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol, come l’eccedenza quotidiana o il binge drinking) è pari al 21,0% dei maschi (valore medio italiano 22,0%), all’11,2% per le femmine (valore medio italiano 17,3%), per un totale del 16,2% dei giovani in questa fascia d’età (valore medio italiano 19,7%). La prevalenza di consumatori a rischio di 18-64 anni è pari al 24,9% dei maschi (valore medio italiano 19,5%) e al 5,1% delle femmine – percentuale minore in Italia (valore medio italiano 8,7%). Il totale dei consumatori a rischio è il 14,9% degli individui in questa fascia d’età (valore medio italiano 14,1%).La Calabria presenta nel 2013 una percentuale di individui (persone di 18 anni e oltre) in sovrappeso pari al 37,5%; il valore medio nazionale è 35,5%. E una percentuale di obesi pari al 10,5% dei cittadini, a fronte di un valore medio italiano del 10,3%. Minori – In Calabria il 34,5% degli under-18 è in eccesso di peso (sovrappeso o obesi) contro un valore medio nazionale di 26,5%. Per quanto riguarda la pratica di sport nel 2013 in Calabria il 14,3% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo (valore medio italiano 21,5%); il 26,3% fa qualche attività fisica (valore medio nazionale 27,9%). Nella regione coloro che non svolgono alcuno sport sono il 52,4% della popolazione (media nazionale 41,2%). In Calabria nel 2013 si registra un consumo di antidepressivi pari a 36,4 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti. A livello nazionale il consumo medio è di 39,1 DDD/1.000 ab die. In Calabria il tasso standardizzato di suicidio è pari al 6,19 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,32 per 100.000 fra i soggetti con 15 anni e oltre. Gestione dei parti con Taglio Cesareo (TC): la Calabria presenta una quota di TC pari al 35,77% sul totale dei parti nel 2013, contro la media nazionale di 36,50%. La quota dei TC è in diminuzione (-4,38%) rispetto al 2011 quando era del 37,41% contro un valore medio nazionale di 37,76%. Il tasso di mortalità infantile nel triennio 2009-11 è pari a 4,22 per 1.000 nuovi nati contro un valore medio nazionale di 3,23. Il tasso di mortalità neonatale nello stesso periodo è di 3,36 per 1.000 contro un tasso medio di 2,34.