Quattro Comuni verso l’unione, nasce Simerys

CATANZARO. Nasce l’Unione dei Comuni “Simerys”. I Comuni di Sellia, Magisano, Soveria Simeri e Simeri Crichi hanno costituito un comitato promotore per addivenire in tempi rapidi alla costituzione di questa nuova realtà territoriale che raccoglie la sfida di andare oltre “gli egoismi delle singole realtà” per costruire una comunità forte e capace di valorizzare le potenzialità naturalistiche, storiche e culturali che fanno di questo angolo della provincia di Catanzaro uno dei più belli e interessanti dal punto di vista turistico. L’Unione dei Comuni “Simerys” è stata presentata nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, dai sindaci di Sellia, il consigliere provinciale Davide Zicchinella, e dai suoi colleghi di Soveria Simeri Amedeo Mormile e Simeri Crichi, Pietro Mancuso. “Abbiamo voluto lanciare questa grande sfida – ha sostenuto Zicchinella – per guardare avanti, al futuro delle nostre comunità, superando gli egoismi e le visioni di parte per creare un modello di gestione che sia sostenibile e positivo”. “La nostra azione – ha detto Mancuso – si coniuga al nuovo assetto normativo che premia l’associazionismo tra i comuni. Dobbiamo prima di tutto pensare a come gestire meglio il territorio”. Della stessa opinione Mormile secondo il quale “stare insieme è quasi un obbligo per migliorare la gestione dei servizi e accedere alla premialità proprio per incrementare la qualità dell’amministrazione, non è solo un fatto politico”. “Partiamo dalle unioni dei comuni – ha detto Bruno – per sviluppare un nuovo modello di sistema capace di governare il territorio in maniera efficiente ed efficace, che ci consenta di dare servizi ai cittadini e nello stesso tempo di tutelare i centri storici che sono il patrimonio della Calabria. Aprendo la riflessione sulla costituzione di un nuovo modello di gestione del territorio avete colto le difficoltà che le autonomie locali vivono da anni, ed in particolare in questo momento storico: le risorse destinate ai piccoli comuni sono state ridotte in maniera drastica e se non si cambia il modello di riferimento a farne le spese saranno i cittadini”.
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