Processo “Ndrangheta stragista”, depositati gli atti su sequestri e fondi neri
Il Procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, ha depositato giovedì 18 novembre nuovi elementi di prova nel corso dell’udienza d’Appello del processo ‘Ndrangheta stragista’, dove sono imputati il boss di Cosa nostra, Giuseppe Graviano, e il capobastone di Melicucco, centro della Piana di Gioia Tauro, Rocco Santo Filippone, entrambi condannati all’ergastolo in primo grado. I nuovi atti dell’accusa contengono riferimenti in ordine alla creazione di fondi neri con i soldi provenienti dai sequestri di persona, profili dell’attività amministrativa del comune di Reggio Calabria e colloqui e incontri in carceri non registrati. Lombardo, a conclusione dell’udienza odierna, ha fatto riferimento alla posizione verticistica ricoperta nella ndrangheta dal boss di Platì, Domenico ‘Mico’ Papalia, in atto detenuto, e i presunti rapporti, “in posizioni verticistiche” con la masso-mafia dei fratelli Antonio e Francesco Delfino, da tempo deceduti.
Francesco Delfino, in particolare, aveva ricoperto negli anni ’70 e ‘80 posizioni di vertice nei servizi segreti militari e nell’Arma dei carabinieri. Delfino, generale di divisione, ha avuto un ruolo di primo piano in delicate vicende di terrorismo e di mafia, come gli arresti del piduista Flavio Carboni e del capo di cosa nostra Totò Riina. Ma non solo, Francesco Delfino fu anche l’unico agente di polizia italiano a recarsi a Londra dopo il rinvenimento del cadavere del banchiere Guido Calvi, morto suicida impiccato sotto il ponte dei ‘Frati Neri’, tesi sostenuta dai servizi segreti britannici che l’alto ufficiale definì “assolutamente non credibile”.
Delfino concluse drammaticamente la sua carriera nel gennaio del 2001, quando la Corte di Cassazione confermò la condanna del tribunale di Brescia per il reato di truffa nei confronti della famiglia di Giuseppe Soffiantini, di cui era amico, facendosi consegnare una somma di 800 milioni di euro per ottenere il rilascio dell’imprenditore di Manerbio in mano alla ndrangheta. A conclusione della vicenda giudiziaria, Delfino fu rimosso dal grado e qualificato ‘soldato semplice’.
Il processo ‘Ndrangheta stragista’ riprenderà il prossimo 22 dicembre.