Presidenza della Camera e del Senato: è tornato tutto in discussione

Presidenza della Camera e del Senato: è tornato tutto in discussione

Ore concitate in vista della riunione di giovedì 22 marzo delle Camere con all’ordine del giorno l’elezione dei presidenti. Forza Italia, in un vertice con i leader del centrodestra a Palazzo Grazioli, ha insistito sul nome del capogruppo azzurro uscente a Palazzo Madama, Paolo Romani. Ma dal Movimento Cinque stelle, che ha rinviato la riunione con gli eletti anche per il complicarsi della partita, è arrivato uno stop. “Il Pd – ha scritto in un post Luigi Di Maio – si è rifiutato di partecipare al tavolo di concertazione proposto dal centrodestra, e lo stesso centrodestra continua a proporre la candidatura di Romani che per noi è invotabile”. Anche Ettore Rosato del Pd dice: “Noi non abbiamo nessuna intenzione di votare Romani. Poi se ci viene chiesta una valutazione diciamo che è stato un capogruppo di op-posizione che ha avuto un comportamento sempre serio e rispettoso” “Se si riparte nel-le trattative si riparte”, ha spiegato il leader della Lega Matteo Salvini parlando con i cronisti a Montecitorio. E’ tutto azzerato, quindi? “Mi sembra proprio di sì”, ha replicato Salvini, che sulla possibilità che il Pd si sieda al tavolo sottolinea: “Penso di sì. Era quello che auspicavamo”. “Cambino metodo e coinvolgano davvero tutti – ha detto il reggente del Partito Democratico Maurizio Martina, alla luce degli sviluppi del dialogo sulla presidenza delle Camere – . L’importante è non riproporre scelte precostituite e ragionare davvero di profili di garanzia”.

 

 

 

 

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