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Povertà energetica per due milioni di famiglie italiane: il picco più alto ovviamente in Calabria

Povertà energetica per due milioni di famiglie italiane: il picco più alto ovviamente in Calabria

Nel 2022 è aumentata la povertà energetica in Italia delle famiglie tra le fasce medie mentre è diminuita tra quelle delle fasce più deboli: in linea generale, le famiglie in povertà energetica si attestano sui 2 milioni, pari al 7,7 % del totale. E’ quanto emerge dallo studio “Evoluzione della povertà energetica in Italia” realizzato dall’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (Oipe) e presentato in collaborazione con Fondazione Banco dell’energia, – l’Ente senza scopo di lucro che sostiene le famiglie in situazione di vulnerabilità economica e sociale. Lo studio Oipe rileva che tutte le famiglie hanno risentito dell’aumento dei prezzi energetici ma in modo diverso: quelle vulnerabili, grazie alle misure di sostegno e di contenimento dei prezzi, hanno subito meno gli aumenti. Nel 2022 c’è stato un rincaro di 500 euro rispetto al 2021, che spinge la spesa annua media per energia elettrica e riscaldamento delle famiglie a 1.915 euro. Un +32%, secondo l’analisi Oipe, a fronte di prezzi al consumo cresciuti del 50% e del 34,7%, rispettivamente per energia elettrica e gas. Per il solo riscaldamento, invece, la spesa è salita del 29%, moderata anche dall’aumento generale delle temperature. Le famiglie in povertà energetica calano nelle Isole e nel Centro, restano stabili al Nord e si concentrano di più nei piccoli centri e nelle aree suburbane. La Toscana e le Marche registrano la percentuale più bassa con il 4,5%, la Calabria quella più alta, con il 22,4%. Quest’ultima è anche la regione con l’incremento maggiore (+5,7 punti percentuali). “La riduzione della povertà energetica nel 2022 va interpretata in un contesto di ingenti sussidi concessi dal Governo e di interventi transitori su fiscalità e componenti tariffarie dei prodotti energetici. Non è una politica sostenibile nel medio termine ed è necessario che si organizzi, al più presto, una strategia di contrasto al fenomeno che si basi su analisi rigorose e su strumenti mirati per contemperare i vincoli di finanza pubblica e l’efficacia degli interventi che devono essere destinati solo alle famiglie vulnerabili” ha commentato Paola Valbonesi, presidente dell’Oipe.

 

 

 

 

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