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Ponte sullo Stretto, la Cgil Calabria: “E’ ora di recuperare la serietà”

CATANZARO. “Una mozione di Ncd, prima firmataria l’on. Dorina Bianchi, fatta propria dal Governo nazionale tenta di riaprire una discussione su un’opera inutile e dannosa come il Ponte sullo Stretto il cui iter progettuale era stato bloccato nel corso della scorsa legislatura. Ora, per rispondere a grandi interessi lobbistici, si tenta di riaprire una questione che non c’entra nulla con la modernità della prospettiva dell’Area dello Stretto e con la necessità di un efficiente sistema di mobilità dell’area”. È quanto si legge in una nota della Cgil Calabria. “Di più, appare incomprensibile se non addirittura offensivo per l’intelligenza dei meridionali – evidenzia l’organizzazione sindacale – tentare di far passare l’idea del ponte come “infrastruttura ferroviaria” quando proprio sul terreno dell’infrastruttura le Ferrovie dello Stato hanno depredato la Calabria, la Sicilia e gran parte del Sud, senza investimenti sufficienti e con una rete ferroviaria colabrodo, vecchia ed in parte non elettrificata e a unico binario. Ma a cosa servirebbe il ponte sullo Stretto che facesse passare i treni dalla e per la Sicilia quando solo uno o due sono i treni passeggeri a lunga percorrenza e quando di fatto la società di Ferrovie dello Stato che gestiva il trasporto delle merci, Cargo, è stata di fatto liquidata? Ecco, pensavamo che il ponte sullo Stretto fosse una discussione chiusa per tante ragioni. Ed invece scopriamo che qualcuno tenta di riaprirla e ci stupisce enormemente il fatto che la prima firmataria sia una calabrese dell’area di Crotone dove il treno cammina come nel Far West senza elettrificazione e su un solo binario senza nemmeno arrivare a Roma. Dall’on. Dorina Bianchi – conclude la Cgil – ci saremmo aspettati una mozione per l’elettrificazione della linea ferrata jonica che rispondesse ai bisogni dei cittadini di quell’area. Ed invece pensa al ponte…, chissà perché. Siamo seri”.

 

 

 

 

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