Polizia, il questore di Reggio Calabria lascia: “Ho difeso i principi della Carta”
REGGIO CALABRIA. “Dirigere la Questura di Reggio Calabria per quattro anni, è stata per me un’occasione per arricchire la mia esperienza umana e professionale. Posso dire di avere profuso tutto il mio impegno per difendere i principi impressi nella Carta costituzionale”. A dirlo Raffaele Grassi, nominato prefetto, incontrando i giornalisti al termine della sua esperienza come questore di Reggio Calabria. Grassi ha voluto ringraziare il prefetto Michele di Bari, “con il quale – ha detto – ho sempre condiviso le strategie per salvaguardare la sicurezza pubblica in città e nella sua provincia, i comandanti provinciali di Guardia di finanza, Carabinieri, polizia locale e provinciale, la Dia, per l’efficace coordinamento che siamo riusciti a costruire con un unico obiettivo: prevenire e contrastare la ‘ndrangheta e il crimine per il bene dei cittadino, la libertà di impresa e la coesione civile”. Grassi ha anche detto di “lasciare una città con tanti fermenti culturali e voglia di vivere nella legalità” ed ha sottolineato di avere posto come primo obiettivo della sua azione “la centralità del cittadino, con responsabilità e dedizione. Abbiamo incontrato soprattutto tanti giovani nelle scuole perché su di esse si fondano le speranze di una società, ma abbiamo anche prestato ascolto alle fasce più deboli della società organizzando un grande lavoro di prevenzione soprattutto nei quartieri più esposti al rischio criminale della città”. L’ormai ex questore di Reggio Calabria ha ricordato “il programma Focus ‘ndrangheta, il contrasto al caporalato, la vicinanza alle donne minacciate, le tante manifestazioni svoltesi con ordine e senza che nessun manganello sia stato usato. E con orgoglio rivendico inoltre la cattura di 17 latitanti e 80 operazioni di polizia giudiziaria, a dimostrazione che la squadra-Stato è più forte del crimine e non si concede tregua nel perseguimento degli obiettivi istituzionali”.