Broccolo (Si): “L’esperienza della Giunta Oliverio è finita”
CATANZARO. “Chiude definitivamente l’esperienza del governo Oliverio. Si potrà mantenere in vita per qualche altra settimana per semplice accanimento terapeutico, ma nei fatti e in verità da parecchio tempo, non ha nulla da evocare se non ai riflessi condizionai dall’attaccamento alla poltrona”. L’analisi è di Angelo Broccolo, segretario regionale di Sinistra Italiana. “Esperienza iniziata male sin dalle prime battute – spiega – si è conclusa ancor peggio. Caso del destino dopo quattro anni dall’insediamento, dove non si è andati da nessuna parte, proprio nel giorno in cui si sarebbe dovuto dare la giusta agibilità politica alle donne della nostra regione. Che tra le altre mortificazioni, sono umiliate dalla pressoché totale assenza nelle istituzioni di rappresentanza e governo. Si aggiunga-a margine- aggiunge che la legge elettorale in auge per come partorita è un autentico raggiro golpista, a danno di donne ed uomini, priva di alcun requisito di legalità democratica. Del resto, tornando alla questione della crisi, i prodromi erano impliciti nelle prime scelte. Quelle di tenere ben distanti le forze innovative presenti in coalizione in nome di una sostanziale continuità metodologica e politica con il passato. In quel novembre 2014 le speranze suscitate nei calabresi erano altissime. Su questa aspirazione di cambiamento – aggiunge – ci siamo messi in gioco, intuendo tuttavia sin dalla composizione della prima giunta regionale che nulla sarebbe cambiato, nella più pedissequa applicazione del gattopardismo istituzionale”. Broccolo prosegue affermando: “Abbiamo preso le distanze in tempi non sospetti, a differenza degli acrobati delle ultime settimane. Quelli che per inciso godevano di eccellente considerazione da parte del Presidente, rifondando un percorso attivo di proposte e condivisioni ideali allagate e condivise con movimenti, forze organizzate, soggettività singole e collettive che si oppongono alla deriva cui sembra ormai irreversibilmente esposta la nostra regione. Ossia un governo di continuità e di consolidamento dello status quo a trazione e guida di centro destra che, come da copione, muti nei nomi e cognomi di governo ma senza soluzione di continuità con le decennali “politiche” di annientamento delle speranze di poter rilanciare un progetto di vita nella nostra terra”.