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Pizzo, violenza in guardia medica: accuse reciproche medico-paziente

Pizzo, violenza in guardia medica: accuse reciproche medico-paziente
Ancora violenze in ambito sanitario nel vibonese, questa volta nella postazione di guardia medica di Pizzo, stavolta, però, con reciproche accuse di aggressione tra medico e paziente. E’ quanto emerge dalla ricostruzione fatta sulla stampa locale con due opposti racconti della vicenda sulla quale indagano i carabinieri.
L’episodio è avvenuto mercoledì. Un uomo di 61 anni, accompagnato dalla moglie, si è presentato alla guardia medica con un certificato redatto da un altro dottore per farsi assegnare un farmaco. Il dottor Angelo La Grotta, secondo quanto ha riferito al Quotidiano del sud, ha fatto presente al 61enne di non riuscire a capire la grafia del collega, invitandolo a farsi fare una nuova prescrizione. Per tutta risposta l’uomo lo avrebbe aggredito prima verbalmente e poi fisicamente, nonostante un braccio ingessato. Prima gli avrebbe scagliato contro una sedia e poi la scrivania, spingendolo contro il muro. Il medico è riuscito a chiamare il 112 facendo intervenire i carabinieri.
“Quando sono stato spinto con forza contro il muro ho pensato al peggio” racconta La Grotta. Da parte sua, il 61enne, sempre secondo la denuncia del medico, ha afferrato nuovamente una sedia ma stavolta gli scivola addosso colpendolo in testa e provocandogli una copiosa fuoriuscita di sangue.
L’uomo è stato poi portato al pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia dove, ha riferito la moglie alla Gazzetta del sud, è stato refertato con 30 giorni di prognosi per un’emorragia cerebrale dopo essere stato aggredito, a suo dire, con calci e pugni dal medico. “Mio marito è in terapia intensiva – ha raccontato la donna al giornale – e sarà poi ascoltato dai carabinieri. Ad aggredirlo è stato il medico a cui si era rivolto per avere la prescrizione di un farmaco salvavita”.

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