Pitaro (Gruppo Misto): “Rispettare le prerogative del Consiglio regionale”
“Davvero non ha altro da fare che occuparsi soltanto di nomine la presidente Santelli? L’autunno, particolarmente difficile, che si prospetta per l’Italia e per regioni come la Calabria, richiederebbe alla Giunta regionale un impegno straordinario sui temi dello sviluppo e del lavoro, dell’ambiente, della sanità e dell’istruzione. Invece, a quanto pare, la Giunta continua a essere assente sulle questioni che interessano i calabresi e a occuparsi di nomine, peraltro malfatte, o di questioni che competono specificamente al Consiglio regionale, come la neo commissione per la semplificazione legislativa”. E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Francesco Pitaro del Gruppo Misto. “Non voglio credere che l’iniziativa della presidente Santelli – prosegue Pitaro – miri a elargire prebende a destra e a manca, in Calabria e meglio ancora oltre confine, perché la semplificazione legislativa e l’elaborazione di Testi unici sono un’esigenza avvertita dalle istanze più rappresentative della società civile, ma forse è tempo di mettere i puntini sulle i. Iniziative siffatte non possono passare sulla testa dei consiglieri regionali, delle Commissioni e dello stesso Consiglio regionale cui competono le prerogative legislative. A meno che, dopo la paralisi che ha colpito il cuore della democrazia calabrese per vicende oggettive e soggettive, incluso il crollo del tetto dell’Auditorium Calipari che è apparso come la metafora di una corrosione (politica e istituzionale) interna alla Regione proprio al compimento dei suoi 50 anni, adesso non si voglia svuotarlo completamente. Concependolo alla stregua di una buca delle lettere”. “Credo che iniziative come questa della presidente Santelli – sostiene ancora il consigliere regionale – debbano essere oggetto di un tempestivo confronto nella Conferenza dei capigruppo per ribadire che, nonostante tutto, l’Assemblea legislativa intende svolgere, soprattutto in questa drammatica congiuntura economica e sociale, per intero e fino in fondo la propria parte e il proprio ruolo, anche contribuendo con idee e proposte a colmare le evidenti e molteplici lacune dell’Esecutivo”.
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