Picierno (Pd): “C’è una parziale soluzione per il porto di Gioia Tauro”
“L’Ets (il sistema di scambio delle emissioni dell’Ue) rimane una misura fondamentale per andare avanti nella transizione verde, ma è vero che nella sua applicazione al settore dei porti potrebbe provocare problemi enormi: potrebbe esistere un problema di evasione fiscale, dato che l’Ets è una tassa che le navi pagano per le loro emissioni. Questo è il problema gigantesco a cui abbiamo già trovato una parziale soluzione”. Lo ha spiegato l’eurodeputata del Pd e vice presidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, incontrando i cronisti con il presidente dell’autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli (presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio), dopo l’incontro con il vice presidente della Commissione europea, Maros Sefcovic. “Si tratta della bozza di un regolamento di esecuzione che risolve parzialmente il problema perché include i porti che si trovano a 300 miglia marittime, quindi include Tangeri e Port Said, tra i porti che hanno un regime fiscale uguale a quelli dell’Ue. Questo eviterebbe il fenomeno dell’evasione verso i porti africani e risolverebbe quasi del tutto il problema dei traffici dentro l’Ue”, ha spiegato Picierno. “Rimane il problema delle rotte extra Ue, ad esempio una nave parte da Shangai e va verso New York facendo tappa a Gioia Tauro. Il problema per le rotte extra Ue rimane perché noi non possiamo disciplinare un regime fiscale per luoghi extra Ue. Per questo continuiamo a lavorare”, ha precisato. “Abbiamo avuto un incontro molto positivo con il vice presidente esecutivo Sefcovic che si è impegnato a risolvere il problema. La Commissione è consapevole delle difficoltà che esistono ed è assolutamente animata dalla volontà di far prosperare i porti e dunque le economie dei Paesi membri, in particolare delle aree depresse come Gioia Tauro. Perdita di competitività del porto di Gioia Tauro, con conseguente perdita di posti di lavoro, sarebbe una tragedia per tutto il Sud Italia e per il nostro Paese perché Gioia Tauro è un’eccellenza italiana ed europea”, ha continuato. “Per quanto riguarda il porto di Gioia Tauro, parliamo di una movimentazione di 3,5 milioni di container e 4.500 lavoratori, tra i 2 mila portuali diretti e i 2.500 o 3.000 dell’indotto. Si tratta di un porto meridionale che cresce e che con questa normativa correrebbe il rischio di perdere questo abbrivio che abbiamo da 4 anni”, ha sottolineato Agostinelli. “Il problema è stato sollevato con un certo ritardo perché riguarda in primis solo una categoria di porti, cioè quelli che fanno solo trasbordo. Gioia Tauro fa al 94% solo trasbordo. L’importanza di questa bozza è che così un paio di porti vengono ricompresi nella nostra normativa e il rischio elusivo è di gran lunga diminuito anche se non è risolto. Ci saranno altre riunioni con le istituzioni Ue per fare un passo in più”, ha puntualizzato.