Pesca, la Capitaneria di Porto di Crotone sequestra 800 metri di rete

CROTONE. Ottocento metri di reti da posta posizionate abusivamente nell’area marina protetta di Capo Rizzuto e un palangaro di 1.800 metri circa, con oltre 200 ami, sono stati sequestrati nella rada di Crotone dalla Capitaneria di Porto, proprio di fronte all’imboccatura del porto. La Capitaneria ha eseguito controlli con l’impiego di due unità navali, la Motovedetta CP 761 e il gommone GC B 49, nell’ambito dell’Operazione “Mare Sicuro 2015” e finalizzati alla vigilanza sulla sicurezza della navigazione e della balneazione. Nonostante fossero stati utilizzati sistemi poco visibili per il segnalamento degli attrezzi da pesca, sistemi finalizzati ad impedirne l’individuazione, i militari della Capitaneria di porto di Crotone, dopo avere individuato gli attrezzi illegali e dopo averli salpati a bordo, hanno restituito al mare i pesci rinvenute ancora vivi impigliati nelle reti e, successivamente, hanno posto sotto sequestro l’ingente quantitativo di attrezzi da posta illegali. Gli attrezzi, oltre ad essere sprovvisti di un qualsivoglia adeguato segnalamento, erano posizionati in zone non consentite e completamente interdette alla pesca, anche perchè parte di questi erano posizionati a pochi metri dalla riva, quindi anche in piena area riservata alla balneazione. Lungo il litorale a nord di Crotone, precisamente nella frazione Torre del comune di Melissa, sono stati posti sotto sequestro amministrativo circa 400 ricci di mare, illegalmente pescati. I ricci di mare, la cui pesca è severamente contingentata e tutelata dalle vigenti normative, tutti ancora in vita, sono stati rigettati in mare.