Pesca: battuta illegale a Reggio, sequestrato materiale a sub
REGGIO CALABRIA. Prosegue, senza sosta, l’attività ispettiva sulla filiera ittica ad opera del personale militare della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Reggio Calabria per garantire la tutela del cittadino, quale consumatore finale, nonchè l’intero patrimonio ittico nazionale. Nella serata del Venerdì Santo, nell’ambito di specifica attività, volta al contrasto della pesca illegale, personale militare della Guardia Costiera di Reggio Calabria, nel tratto di mare antistante la località denominata “Piazzetta Capannina” zona sud di Reggio, ha individuato un sub in immersione intento in attività di pesca subacquea con fucile e con l’ausilio di apparecchi di respirazione artificiale. I militari, provvedevano a porre in essere un attività di osservazione e pedinamento, culminata con il sequestro dell’attrezzatura utilizzata da C.O., 51 anni – consistente in un fucile subacqueo, un erogatore, un gav ed una bombola – nel momento in cui lo stesso si accingeva a raggiungere la propria autovettura al termine della battuta di pesca illegale. Il fenomeno della pesca subacquea, con l’utilizzo di ausili per la respirazione è in forte crescita. L’attività di contrasto avviata dal personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Reggio Calabria ha come obiettivo il ridimensionamento di tale tecnica di pesca che contribuisce a sottrarre risorse a danno del patrimonio ittico. La pesca subacquea sportiva è disciplinata dal D.P.R. n° 1639 del 2 ottobre 1968, norma che all’articolo 128 bis prevede che la stessa possa essere esercitata “soltanto in apnea e senza l’uso di apparecchi ausiliari di respirazione”. Di questi ultimi è consentita l’utilizzazione solo per finalità diverse dalla pesca. Nel corso dell’operazione è stato sequestrato del prodotto ittico ed è stata irrogata una sanzione amministrativa di complessivi euro 1000 così come previsto dal D.lgs 04/2012 . L’attività ispettiva proseguirà con controlli sempre più intensi e serrati su tutto il territorio regionale, allo scopo di contrastare il fenomeno della pesca illegale e della successiva immissione sul mercato dei prodotti di tale attività illecita a tutela del cittadino e delle risorse ittiche comunitarie.