Peculato: fondi Ue Fincalabra giocati in borsa, sequestro di beni
CATANZARO. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro e del nucleo speciale polizia valutaria hanno eseguito, sul territorio nazionale, sequestri preventivi nei confronti di indagati, in concorso tra loro, per peculato aggravato a danno della società Fincalabra s.p.a., ente in house della Regione Calabria. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Catanzaro, Pietro Carè, su richiesta del sostituto procuratore Fabiana Rapino e del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri. In particolare secondo le indagini della Guardia di finanza in soli tre mesi (da fine agosto a metà novembre del 2015) sono stati distratti fondi di derivazione comunitaria per un valore di 46,350 milioni di euro, affidati in gestione a Fincalabra e che erano vincolati esclusivamente al finanziamento di progetti presentati da piccole e medie imprese. Il cda pro tempore di Fincalabra s.p.a., invece, secondo l’accusa ,con il concorso dei dirigenti della banca Widiba (gruppo Monte Paschi), avrebbe indebitamente utilizzato l’ingente somma per l’acquisto di variegati strumenti finanziari sia nazionali che esteri, connotati da altissimo rischio e volatilità, provocando in tal modo un ammanco nelle casse regionali di 1.868.979,75 euro. Nello specifico, il danno complessivamente arrecato al bilancio regionale è stato di 360.857,95 euro quali provvigioni corrisposte al promotore finanziario, 685.330,23 euro riconducibili a spese e/o commissioni trattenute dalla stessa banca e 822.791,57 euro quale perdita netta di valore subita dai titoli acquistati da Fincalabra. Il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente, con contestuale notifica dell’avviso di garanzia, è stato disposto nei confronti del presidente del consiglio d’amministrazione pro tempore di Fincalabra s.p.a., nonchè degli altri due componenti del cda e di due dirigenti della banca Widiba s.p.a., intermediaria nell’acquisto dei titoli.