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Pasqua, è giusto sacrificare agnelli ed agnellini?

Pasqua, è giusto sacrificare agnelli ed agnellini?

Si avvicina la giornata della Pasqua, simbolo di nuova vita e resurrezione, e, come ogni anno, ci si interroga su un argomento ostico e scivoloso che divide. E’ giusto consumare carne di agnello durante le celebrazioni pasquali? Proviamo ad approfondire la materia.

La tradizione dell’agnello risale alla Pasqua ebraica: il pasto a base di agnello, come leggiamo nel libro dell’Esodo al capitolo 12, era il simbolo della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana, ricordava come era stato Dio stesso a far uscire il suo popolo, rivelandosi più forte del faraone. La Pasqua cristiana riconosce in Cristo l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, colui che con la sua passione, morte e risurrezione ci ha liberato definitivamente e ci ha donato la salvezza.

L’agnello pasquale del nuovo testamento è, per il Cristianesimo, Gesu’ Cristo, figlio di Dio. Isaia, 700 anni prima, lo descrive così:

« Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori. »

(Isaia 53,7-12

Ecco ora la riflessione, in tempi moderni, di un sacerdote, qualche anno fa, di cui riprendiamo uno stralcio: ” L’attuale strage di agnellini per la Pasqua è ormai lontana da ogni tradizione religiosa. Né ha alcuna giusti€cazione teologica, in quanto il vero agnello pasquale è Cristo stesso. Si tratta solo di abitudini alimentari che si possono superare. Si tratta di evitare inutili stragi e maltrattamenti sia nell’allevamento sia nel trasporto”.

Continueremo ad approfondire il tema attraverso altri studi o letture, scritti e posizioni differenti. Proveremo a trattare l’argomento in questa settimana santa anche tramite ulteriori focus.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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