Partita la campagna elettorale per le Regionali. Il 10 novembre ultimo Consiglio

E’ fissata per martedì 10 novembre l’ultima seduta del Consiglio regionale in Calabria. La data per il ‘congedo’, dopo la morte della governatrice Jole Santelli, scomparsa all’età di 51 anni nella notte tra il 14 e 15 ottobre scorsi, è stata decisa nei giorni scorsi dalla conferenza dei capigruppo. All’ordine del giorno dei lavori, anche la modifica alla legge elettorale con l’introduzione della doppia preferenza di genere, al centro del dibattito politico calabresi ormai da mesi.
“Questo Consiglio regionale, maggioranza ed opposizione, non ha nulla da rimproverarsi», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, nel corso dell’ultima riunione dei capigruppo. “Ha fin qui orgogliosamente fatto per intero e fino in fondo, spesso in condizioni di estrema difficoltà, il proprio dovere – ha aggiunto – al servizio e a tutela dei calabresi.
Al momento, l’incertezza che circonda la data delle prossime elezioni, soprattutto a causa della pandemia, dà alle forze politiche un po’ di tempo a disposizione per intavolare le trattative e definire le scelte, ma già nei prossimi giorni i partiti approfondiranno i ragionamenti legati a una situazione inedita ed eccezionale, che obbliga tutti i partiti, “spiazzati” dalla nuova realtà, a rivedere i propri programmi.
Nel campo del centrodestra gli analisti politici ritengono che la scelta del prossimo candidato governatore continuerà a spettare a Forza Italia, il partito del quale era espressione Jole Santelli, parlamentare e coordinatrice regionale dei berlusconiani: a suffragare questa ipotesi anche il fatto che alle Amministrative dello scorso settembre in Calabria Forza Italia ha sostanzialmente “tenuto” rispetto agli alleati, anche se la Lega – che al momento per la prima volta guida la Regione con il vicepresidente facente funzioni, Nino Spirlì – e Fratelli d’Italia cercheranno ugualmente di far sentire la loro voce nel corso delle trattative. Molto frastagliato il campo del centrosinistra e del Pd: secondo vari osservatori politici, infatti, i democrat calabresi, sia pure sempre alle prese con le fibrillazioni tra le varie correnti, avevano messo nel mirino la possibilità di celebrare quanto prima il congresso regionale per la fine dell’attuale fase commissariale, ma con le urne alle porte saranno sicuramente costretti a rivedere i loro piani. Per le prossime elezioni, anche alla luce della non fortunata esperienza della candidatura espressione della società civile targata Pippo Callipo, l’orientamento di Pd e centrosinistra potrebbe cambiare, con il ritorno a un’opzione politica per la scelta dell’aspirante governatore. Inoltre, è verosimile che sullo scacchiere nazionale il Pd possa valutare, in Calabria, l’ipotesi di un’alleanza con il Movimento 5 Stelle, anche se alle Regionali dello scorso gennaio questa strada era stata fin da subito accantonata per il no della maggioranza dei pentastellati calabresi.
Oggi la situazione non sembra molto diversa rispetto a un anno fa, ma è vero anche che il M5s a livello regionale risente delle dinamiche non unitarie a livello nazionale, del resto già emerse alle Regionali scorse, deludenti per i pentastellati, e sconta una endemica difficoltà a intercettare il consenso dei territori.
Ci sarà poi sicuramente da fare i conti con il civismo che anche in Calabria si sta manifestando con una certa forza propulsiva, com’è avvenuto alle Amministrative di Crotone, stravinte da Vincenzo Voce, candidato sindaco molto legato all’ex capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi, protagonista alle Regionali del gennaio scorso con il suo “Tesoro Calabria” di un risultato sorprendente, fino a sfiorare di un soffio il superamento della soglia di sbarramento.