Processo per il Parco Romani, da rinnovare il decreto che dispone il giudizio

CATANZARO. Tutto da rifare nel processo scaturito dall’inchiesta su Parco Romani. Il collegio giudicante del Tribunale di Catanzaro, accogliendo l’istanza del collegio difensivo, ha dichiarato la nullità del decreto con cui è stato disposto il giudizio, in quanto nell’atto notificato agli imputati mancano le pagine riguardanti alcuni capi di imputazione. Gli atti sono quindi stati trasmessi alla cancelleria che dovrà provvedere a una nuova notifica. Rigettate, invece, le altre eccezioni poste dalla difesa nella precedente udienza tra cui quella di spostare il procedimento al Tribunale di Salerno. Si tornerà in aula il prossimo 12 gennaio. Nel processo sono imputati l’ex sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo , il consigliere comunale Giulio Elia, l’ex dirigente del Comune Biagio Cantisani e l’ingegnere Gaetano Romani che devono rispondere a vario titolo delle accuse di truffa, abuso d’ufficio e falso. Con 3 assoluzioni e 4 condanne si era invece concluso il processo con rito abbreviato. Il giudice dell’udienza preliminare, Pietro Scuteri, ha condannato Giuseppe Gatto, presidente di Confindustria Catanzaro a 5 mesi e 10 giorni di reclusione e 130 euro di multa (il pm aveva chiesto per lui 5 anni di reclusione e 2.500 euro di multa); Giuseppe Grillo, presidente della società municipalizzata “Catanzaro Servizi”, a 11 mesi e 10 giorni di reclusione (il pm aveva chiesto 3 anni); Giuseppe Speziali, presidente di Confindustria Calabria a 4 mesi e 130 euro (era l’unico per il quale il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione); e l’avvocato Marina Pecoraro a 9 mesi e 10 giorni (chiesti 2 anni).