Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Operaio calabrese morto in Fincantieri: Viscomi chiede di investire in sicurezza

Operaio calabrese morto in Fincantieri:  Viscomi chiede di investire in sicurezza

 

CATANZARO. “Salvatore Lombardo, 43 anni, calabrese. È volato via da una impalcatura, lavorando come molatore a Sestri Ponente, in Liguria. Salvatore è l’ultimo nome di un bollettino di guerra che sembra non finire mai. E di fronte al quale le parole hanno il sapore triste dell’inutilità”. Lo afferma in una nota il deputato Pd Antonio Viscomi. “Eppure – prosegue – proprio ora, ancor più ora è necessario dire ad alta voce che la sicurezza sul lavoro non è solo un diritto dei lavoratori ma interesse fondamentale di un sistema-Paese finalmente consapevole che la sfida competitiva non si vince puntando sul massimo ribasso dei costi, e del costo del lavoro in particolare, ma semmai sull’incremento di qualità di processo e di prodotto. E se non vi può essere qualità senza sicurezza allora questa diventa per forza di cose un investimento essenziale da sostenere, da promuovere, da incentivare anche con un grande piano strategico nazionale. È il lavoro nero a dover essere contrastato, non la legge sul caporalato a dover essere rivista, come proprio ieri ha improvvidamente affermato il Ministro degli interni. È una organizzazione del lavoro malata, che produce essa stessa infortuni e malattie, a non poter essere più tollerata. È la disciplina degli appalti che deve essere rivista per evitare quell’incastro di scatole cinesi che serve per abbattere i costi a danno dei lavoratori, ultimo anello della catena. È la dimensione e la rappresentazione collettiva dell’interesse alla sicurezza a dover essere riaffermata e rafforzata. Mettere insieme tutte queste dimensioni della sicurezza sul lavoro è la vera sfida che abbiamo davanti”. “Perciò – conclude Viscomi – abbiamo bisogno di un piano strategico nazionale: alla politica il compito di tracciare la cornice, alle parti sociali il compito di disegnare il quadro, lavorando insieme per dire basta al lavoro che porta morte”.

desk desk