Oncologia a Catanzaro, leucemia al centro della 2a giornata di corso
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CATANZARO. Si è svolta venerdì 20 novembre, a Catanzaro, la seconda giornata dell’VIII corso di formazione in ematologia e oncologia. Al centro delle 5 sessioni in programma il tema dell’ottimizzazione delle strategie terapeutiche nella pratica clinica in ematologia. In particolare, i relatori che si sono succeduti hanno approfondito quali sono gli approcci più innovativi nella cura di patologie quali la leucemia linfatica cronica. “La leucemia linfatica cronica (LLC) è la leucemia più diffusa nel mondo occidentale. Essa colpisce prevalentemente i soggetti anziani con una età mediana dei pazienti affetti intorno ai 70 anni e una incidenza di circa 5 persone su 100.000 per anno. – ha dichiarato Stefano Molica, coordinatore scientifico del corso – In questa patologia un nuovo farmaco orale, l’Ibrutinib, è stato testato in monoterapia o in associazione con altri farmaci classicamente attivi nella LLC, quali il Rituximab e la Bendamustina. I risultati appaiono particolarmente rilevanti mentre il profilo di tossicità è limitato”. Durante la giornata si è anche discusso di leucemia mieloide cronica e mieloma multiplo, e di come l’introduzione nella pratica clinica di terapie innovative abbia portato ad un sostanziale cambiamento nella sopravvivenza dei pazienti affetti da queste due patologie. Il prof. Massimo Breccia dell’Università La Sapienza di Roma, che ha relazionato sulla terapia della leucemia mieloide cronica, ha sottolineato il significativo impatto dei nuovi inibitori tirosinochinasici sulla possibilità di ottenere una risposta molecolare più profonda, condizione importante per potere poi pensare in futuro a programmi di discontinuazione della terapia. In ultima analisi, la riuscita di queste due giornate di corso è indicativa di un bilancio globale assai positivo per il dipartimento Onco-Ematologico dell’AOPC che continua a mantenere un ruolo centrale nella gestione della terapia onco-ematologica. La struttura all’interno di network assistenziali di prima importanza assicura l’erogazione di terapie innovative per i pazienti calabresi.