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Omicidio di domenica 21 a Vibo, fermato 48enne cognato della vittima

Omicidio di domenica 21 a Vibo, fermato 48enne cognato della vittima

VIBO VALENTIA. I carabinieri hanno fermato un uomo, Giuseppe Carnovale, di 48 anni, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Massimo Ripepi, di 42 anni, avvenuto domenica scorsa nella frazione “Piscopio” di Vibo Valentia. L’assassino fece irruzione nella sala giochi dove si trovava la vittima e sparò più volte con una pistola. Ripepi tentò di sfuggire all’agguato precipitandosi fuori dal locale, ma fu raggiunto subito e finito con alcuni colpi alla testa.

É il cognato della vittima Giuseppe Carnovale, di 48 anni, l’uomo fermato a Vibo Valentia perché responsabile dell’omicidio di Massimo Ripepi, di 42 anni, avvenuto domenica scorsa nella frazione “Piscopio”. I carabinieri di Vibo Valentia stanno svolgendo indagini anche sul figlio diciottenne di Ripepi, che era separato dalla moglie e viveva una situazione di pesanti contrasti familiari dovuti soprattutto alla ludopatia di cui era affetto da anni e che lo aveva portato a dilapidare ingenti risorse economiche.
Carnovale, secondo quanto si é appreso successivamente, che é reo confesso, si é costituito ai carabinieri, che lo braccavano già da alcuni giorni dopo avere ricostruito il contesto in cui era maturato l’omicidio e definito il quadro delle responsabilità.
Dalle indagini, condotte in particolare dai militari della Stazione di Vibo Valentia, ha trovato conferma l’ipotesi fatta dai carabinieri nell’immediatezza dell’omicidio, e cioè che l’assassinio di Ripepi fosse da inquadrare in un contesto familiare. Indicativo, in questo senso, é apparso il fatto che l’uomo, nel giugno scorso, fosse stato ferito dall’altro figlio sedicenne, che per questo motivo é tuttora detenuto. Il ferimento non aveva però appagato l’odio che i familiari nutrivano nei confronti di Ripepi, tra l’altro separato da alcuni anni dalla moglie proprio per i dissidi legati al suo vizio del gioco.
Da qui la decisione del cognato di organizzare un nuovo agguato per uccidere Ripepi in modo da chiudere definitivamente i conti con l’uomo, spalleggiato, in tale progetto, secondo un’ipotesi dei carabinieri che attende adesso soltanto l’avallo della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, dall’altro figlio diciottenne della vittima, che secondo i militari avrebbe avuto un ruolo nell’organizzazione dell’assassinio del padre.
Il giovane, stando a quanto si é appreso, si trova attualmente nella caserma dei carabinieri in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria, mentre Carnovale é stato condotto in carcere.

 

 

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