Omicidio Cocò, il Vescovo di Cassano: “Siamo all’anno zero della civiltà”

CASSANO ALLO JONIO. “Quando si uccide un bambino vuol dire che siamo all’anno zero della ragione, della giustizia e della civiltà”. Lo ha detto il vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino, commentando l’arresto dei due presunti responsabili dell’ omicidio del piccolo Cocò Campolongo. “Si è fatta giustizia. Io faccio mie – ha proseguito mons. Savino – le parole dell’Angelus pronunciato da Papa Francesco quando, rivolgendosi agli assassini, disse: “Convertitevi”. Io faccio un appello: mettiamo da parte ogni illegalità, ogni ingiustizia, ogni atteggiamento di prevaricazione. Mettiamo da parte tutto ciò che è violenza e incamminiamoci lungo la strada che a me piace chiamare della bellezza, dell’onesta, della reciprocità, del rispetto. La strada della legalità perché soltanto questa è la strada che può farci dire che è bello vivere la vita insieme”. “Di fronte all’uccisione di un bambino – ha detto ancora il vescovo di Cassano – la ragione è sconfitta e le parole sono impotenti a dire qualsiasi cosa. Anch’io, in questo momento, provo quasi una sorta d’impotenza a commentare. Si è fatta giustizia, ma pensare che un bambino sia stato ucciso ancora una volta mi porta a dire si è trattato di un atto di barbarie e di inciviltà. Quando ci si serve di un bambino, quando si uccide un bambino, quando si fa una violenza di questo genere nei confronti di un bambino, vuol dire allora che, non soltanto laicamente, abbiamo toccato l’indecenza più profonda. Ma al tempo stesso io direi che, cristianamente, abbiamo ucciso ancora una volta Gesù di Nazareth”. “Faccio mie le parole – ha detto ancora il vescovo di Cassano allo Jonio – di un grande martire della Fede, don Pino Puglisi, il quale diceva che noi dobbiamo abitare il territorio perché c’è qualcuno che vuole occuparlo per servirsene, per fargli violenza, per aggredire il territorio e chi vi abita. Noi dobbiamo stare sul territorio nella convivialità delle differenze, dove la differenza è una risorsa, è bellezza ed è ricchezza sapendo che solo così si attivano processi di democrazia, di civiltà, di cambiamento”. ““Se avessi la possibilità di parlare con i due presunti assassini di Cocò, dopo aver fatto notare loro che Cocò poteva essere un loro bambino – ha concluso mons. Savino – gli direi: “Ora. Ora non domani. Oggi incominciate veramente a cambiare vita, convertitevi perché anche per voi c’è una possibilità di cambiamento che può dare dignità alla vostra vita””.

 

 

 

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