Oliverio il 20 davanti al gip potrà fare le sue controdeduzioni

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha iniziato lunedì sera, come aveva annunciato, lo sciopero della fame. Il presidente, secondo quanto si apprende nel suo entourage, non mangia e si limita a bere. Il governatore, indagato per abuso d’ufficio nell’ambito dell’operazione “Lande Desolate” della Guardia di Finanza, si trova da lunedì mattina all’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, il centro della Sila di cui è anche stato sindaco. Secondo le accuse mossegli, Oliverio avrebbe esercitato pressioni sugli uffici della Regione affinché fossero erogati fondi a beneficio di una ditta assegnataria di due appalti: quello per la costruzione dell’aviosuperficie di Scalea, nel Cosentino, e quello per gli impianti di risalita di Lorica, nota località sciistica della Sila. Beneficiario di tali favori sarebbe stato Gaetano Ottavio Barbieri, imprenditore 42enne che secondo la Dda di Catanzaro sarebbe legato al clan della ‘ndrangheta della famiglia Muto di Cetraro Con un comunicato prima e con altre dichiarazioni poi, Oliverio aveva respinto ogni addebito, annunciando lo sciopero della fame in segno di protesta civile contro il provvedimento emesso a suo carico dal Gip distrettuale di Catanzaro. Il presidente, che non ha restrizioni per quanto riguarda la possibilità di comunicare con l’esterno e può muoversi liberamente nel comune di residenza, ha trascorso la notte nella sua abitazione, ricevendo messaggi di solidarietà per telefono, via WhatsApp e telefonicamente. Oliverio ha espresso amarezza, a quanto si apprende, per le notizie errate diffuse da alcuni organi d’informazione in merito ai capi d’accusa a suo carico, in particolare per quanto concerne l’aggravante del metodo mafioso che non gli è stata contestata. In queste ore, con i suoi avvocati, Oliverio sta definendo la strategia difensiva. La procura antimafia catanzarese aveva chiesto l’arresto del governatore, ma il Gip ha concesso solo l’obbligo di dimora, provvedimento comunque ritenuto sproporzionato dal presidente e dai suoi legali rispetto ai fatti addebitati. “Abbiamo già depositato il ricorso al tribunale della Libertà e siamo in attesa dell’interrogatorio di garanzia dinnanzi al Gip, durante il quale esporremo le nostre ragioni e metteremo in evidenza degli errori di interpretazione di alcuni elementi contenuti nell’ordinanza”, ha detto intanto l’avvocato Enzo Belvedere, difensore del presidente della regione Calabria Mario Oliverio cui è stato disposto l’obbligo di dimora. L’interrogatorio di garanzia davanti al Gip è stato fissato per giovedì 20 dicembre.