Occhiuto, Mancuso e Princi sulla Shoah: “Simili barbarie non debbono ripetersi mai più”
“Nel giorno della memoria ricordiamo con commozione le vittime innocenti dell’odio e dell’intolleranza, e le atrocità dell’Olocausto. È importante celebrare questo appuntamento e raccontare ai più giovani gli orrori di quegli anni, affinché simili barbarie non si ripetano mai più”. Lo ha scritto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. “È fondamentale ricordare il sacrificio di milioni di vittime innocenti della Shoah e dell’Olocausto, affinché gli orrori del secolo scorso non accadano più. Occorre tenere alta l’attenzione e sostenere la consapevolezza critica, soprattutto delle nuove generazioni, perché la notte della ragione genera mostri”, ha affermato dal canto suo il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso, nella ricorrenza della Giornata della Memoria, “che -ha aggiunto- deve essere un’occasione di approfondita riflessione sull’immane tragedia del nostro passato, per sconfiggere ogni indifferenza, educare i giovani alla libertà e per contrastare, come dice la senatrice a vita Liliana Segre, il pericolo dell’oblio”. “In occasione dell’importante appuntamento annuale con la Memoria, un appello particolare lo rivolgo alle Scuole, certa della rilevanza che daranno all’educazione su temi cruciali nella formazione degli studenti, come la memoria storica della vergogna dell’Olocausto, la difesa della libertà ed il rispetto della vita” ha scritto la vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Giusi Princi, che detiene anche la delega all’Istruzione. “Non si tratta -ha proseguito- di una ricorrenza come le altre: la lettura, l’approfondimento e l’analisi dei percorsi didattici che possono essere realizzati in questa occasione sul drammatico sterminio degli ebrei hanno un impatto sociale fortissimo, sono finestre sul mondo che ci permettono di capire il passato e di evitare che gli errori si ripetano nel futuro. Nel corso di questi mesi difficili, nostro malgrado, abbiamo tutti acquisito piena consapevolezza di quanto sia delicato l’equilibrio della pace; la guerra in Ucraina è un esempio di come la mancanza di comprensione e di dialogo possa portare a conflitti e sofferenze evitabili, forse addirittura inutili”.