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Nubifragio Calabria, Coldiretti: “841 segnalazioni di danni”

Nubifragio Calabria, Coldiretti: “841 segnalazioni di danni”

CATANZARO. “Sono ad oggi 841 le domande di segnalazione dei danni presentate agli Uffici agricoli di zona (Uaz) di Rossano e Corigliano Calabro dalle aziende agricole che hanno subito danni a causa del nubifragio abbattutosi lo scorso 12 agosto”. Lo rende noto Coldiretti Calabria. “In base alle richieste, si confermano per il settore agricolo – è detto in un comunicato – i dati sull’ammontare complessivo che, da una prima stima, svolta, congiuntamente dalla Coldiretti e dai Consorzi di Bonifica, all’indomani del tragico nubifragio, totalizzava oltre i 20 milioni di euro. Il danno alla produzione lorda vendibile agricola è di oltre il 40% e quindi rientra nel classico caso che consente di attivare le misure consentite”. “Questa la situazione reale, ora – sostiene Pietro Molinaro presidente regionale dell’organizzazione – è tempo che la Regione, dopo la fase emergenziale, attinga a tutte le opportunità che ha a disposizione. Con il Decreto del Governo nazionale, che ci auguriamo possa essere implementato nello stanziamento, è evidente che non si può fronteggiare tutta la situazione e per questo ritorniamo a chiedere al Presidente Oliverio di emanare subito il bando a valere sulla misura 126 (calamità naturali) del Psr 2007-2013, con contestuale ricevimento delle domande da parte degli agricoltori. Se poi non si riesce entro il 31 dicembre 2015, i pagamenti si possono trasferire sulla nuova programmazione 2014-2020 nella misura 5, che può essere ulteriormente specificata nelle sottomisure visto che siamo nella fase di negoziazione con la Commissione Europea”. “Anche altri Fondi comunitari – sostiene ancora Molinaro – ad esempio il Fesr, può intervenire sulle strade poderali ed interpoderali e le zone interne. Le risorse a disposizione per l’Apq sul dissesto idrogeologico possono, in collaborazione con i Consorzi di Bonifica, essere utilizzate per la pulizia di torrenti ed altro. Sono risorse, quelle dei Fondi Comunitari, che se non spese, si rischia di restituire all’Unione Europea. Un ventaglio di proposte e soluzioni che possiamo e dobbiamo innescare, ma bisogna però fare molto presto altrimenti il danno per l’agricoltura è destinato inevitabilmente ad aumentare perché bisogna liberare subito i terreni dal fango per non causare asfissia radicale che evidentemente comprometterebbe in modo definitivo le pregiate colture con danni irreparabili sul piano occupazionale e della competitività”.

 

 

 

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