Nicolò (Fi): “Il Sud rimosso dall’agenda del Governo” 

CATANZARO. “Mezzogiorno: non pervenuto! Inesistente dagli obiettivi strategici indicati nel Def dal governo nazionale”. Lo dichiara in una nota il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. “Sorprende con amarezza che il governo Renzi e la sua maggioranza, nonostante le mozioni ed i numerosi ordini del giorno depositati in Parlamento, abbiano riservato al riequilibrio del Paese pochi accenni generici a fronte di una fortissima campagna di comunicazione nelle scorse settimane secondo cui il Mezzogiorno, “dopo la certificazione di morte dello Svimez”, tornava ai primi posti dell’agenda politico-economica nazionale. Il Presidente Renzi – prosegue Nicolò – aveva solennemente accolto gli accorati appelli affinché nel Documento di programmazione economica, deliberato lo scorso 18 settembre, fossero indicati con chiarezza priorità ed obiettivi per interventi da attuare in Calabria e nel Mezzogiorno. E le critiche, corrosive e numerose, sono pervenute al governo persino da ambienti della sinistra, che hanno definito la proposta del governo “deludente” e “propagandistica”. Tant’è che lo stesso Renzi, aveva risposto in maniera piccata alle critiche della sua area politica e culturale, con un impegno chiaro: “basta piagnistei, rimbocchiamoci le maniche”. Addirittura – prosegue Nicolò – Renzi si era sbilanciato in avanti preconizzando una precisa proposta di lavoro per il Mezzogiorno, “un vero e proprio masterplan per il sud”. Il tempo è purtroppo trascorso invano – ribadisce Nicolò – nessuna linea guida è stata elaborata per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare, e nella Nota di aggiornamento del Def appena licenziata, si riporta esclusivamente in due passaggi l’attenzione per il Mezzogiorno ove si citano il dato opinabile della crescita dello 0,2% dell’occupazione ed il “Piano strategico sulla portualità e quello sugli aeroporti” e qualche generico impegno per il potenziamento infrastrutturale. Tutto ciò, nella complice acquiescenza del presidente della Giunta regionale calabrese e dei suoi colleghi ed alleati politici di Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia, cioè di metà del Paese. Eppure, il Parlamento la scorsa primavera aveva dato credibili indicazioni al Governo per rilanciare il Mezzogiorno: il credito di imposta automatico per gli investimenti in ricerca ed innovazione a sostegno delle imprese; la produzione di energie alternative con fonti rinnovabili anche attraverso tariffe incentivanti; interventi per l’ adeguamento e la messa a norma degli impianti di depurazione. Nulla di tutto questo – afferma Alessandro Nicolò – reca la nota aggiuntiva del Def, mentre andrebbe almeno allentato il Patto di stabilità interno per dare corso alle piccole opere dei Comuni del Sud”.

 

 

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