Neonata morta in Calabria: la Garante Intrieri chiede la documentazione

Neonata morta in Calabria: la Garante Intrieri chiede la documentazione

CATANZARO. Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Marilina Intrieri ha scritto all’Azienda sanitaria di Vibo Valentia chiedendo di essere immediatamente informata “se sulla tipologia di problematica insorta al momento della nascita in Maria Pia, la neonata morta il 28 aprile mentre veniva trasferita in ambulanza dall’ospedale di Vibo Valentia a quello di Catanzaro, crisi asfittica perinatale – notizia riportata dagli organi di stampa, sia stato preso contatto con l’unico centro attrezzato in Calabria, presso l’ospedale di Cosenza, per le terapie adeguate da effettuarsi, entro le previste sei ore, come da protocolli”. Il Garante dell’infanzia ha chiesto all’ufficio del commissario per il Piano di rientro in sanità, direzione generale tutela della salute dalla Regione, di sapere quanti siano i posti di terapia intensiva neonatale realmente funzionanti nei reparti di neonatologia delle aziende ospedaliere calabresi, alla luce delle molteplici segnalazioni svolte. “Nelle sole province di Catanzaro e Crotone, sui previsti dodici posti letto, risultano funzionanti – è scritto in una nota – solo quattro posti di terapia intensiva, con evidente violazione dei diritti minorili fondamentali”. Intrieri ha chiesto anche se tale situazione sia da collegarsi a carenze tecniche o strutturali o di turnover del personale medico o paramedico. “In ogni caso – prosegue la nota – va garantito il diritto alla vita, alla salute ed alle prestazioni sanitarie, diritti costituzionalmente garantiti che nessun Piano di rientro può violare”. “Con riferimento alla morte di Maria Pia – afferma Intrieri – ho chiesto che mi venga trasmessa copia della cartella clinica costituendo registrazione di notizie in grado di documentare ogni elemento medicalmente rilevante sino alla dichiarazione di morte della bambina. Documento da intendersi atto di garanzia della tutela del diritto alla salute e alla vita di ogni individuo nelle due specifiche connotazioni sanitaria e giuridica”. “La documentazione che l’Autorità Garante ha richiesto – conclude il comunicato – è al fine di vigilare sull’effettiva tutela e realizzazione dei diritti immanenti, di cui Maria Pia era titolare”.

 

 

 

 

 

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