‘Ndrangheta/ Raid contro alcuni esponenti del clan rivale, 4 arresti a Corigliano-Rossano

Avrebbero perso parte, in pieno giorno, a un raid punitivo contro esponenti di un clan di ‘ndrangheta rivale, quello degli Acri-Morfò, nel corso del quale erano stati danneggiati i veicoli in uso alle vittime mediante l’utilizzo di bastoni e mazze da baseball e, in un caso, addirittura appiccando le fiamme che avevano distrutto completamente un ciclomotore. Quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Cosenza e del Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale procura Distrettuale antimafia.
I quattro devono rispondere, a vario titolo, di lesioni aggravate, violenza privata e danneggiamento seguito da incendio, con l’aggravante di aver commesso i fatti con metodo mafioso, in ragione dell’eclatanza dell’azione, per aver agito in pieno giorno, a viso scoperto ed in centro città, avvalendosi quindi della forza di intimidazione del vincolo mafioso e delle condizioni di assoggettamento e di omertà della popolazione che ne conseguiva, oltre che per incrementare il prestigio criminale sul territorio, in contrapposizione con soggetti gravitanti nel contesto della criminalità organizzata locale.
Due degli arrestati, Andrea Pio Solferino e Ivan De Martino, ventenni, sono stati condotti in carcere, mentre altri due, Gaetano Solferino, di 42 anni, e Gaetano Solferino di 23, erano già detenuti in virtù di una precedente misura cautelare emessa nei loro confronti. Il provvedimento odierno segue, infatti, quello già eseguito il 27 luglio 2021 che aveva determinato l’arresto di due persone ritenute gravemente indiziate dei violenti pestaggi in danno di elementi riconducibili al sodalizio di ‘ndrangheta rivale.
La ricostruzione della dinamica del raid, compiuto il 13 luglio precedente, era risultata corroborata da una serie di elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa, tra cui il sequestro a carico degli indagati di tre mazze da baseball, un bastone ed una tanica di benzina, ritenuti riconducibili alla spedizione punitiva attuata. I fatti si inquadrerebberoin una serie di avvenimenti accaduti in stretta successione nel territorio di Rossano, che attestavano l’esistenza di reciproche attività intimidatorie e ritorsive poste in essere da esponenti della cosca da un lato e dai due arrestati – di cui uno già condannato per associazione mafiosa – dall’altro. Le successive attività investigative condotte, oggetto dell’odierno provvedimento cautelare, hanno consentito di individuare elementi a carico di altre due persone che avrebbero partecipato ai violenti pestaggi del 13 luglio 2021, e di ricostruire la dinamica di un terzo pestaggio, risalente al 12 luglio 2021, contestato ai quattro indagati. Si trattò, anche in quel caso, di un’azione di violenza inaudita in quanto compiuto addirittura alla presenza della moglie e della figlia minorenne della vittima.