‘Ndrangheta: patrimonio di 4 mln sequestrato a affiliati in Liguria

Cinque appartamenti e quattro garage ubicati a Lavagna, Sestri Levante e a Milano, 3 locali commerciali siti a Lavagna e a Sestri Levante, 3 attività economiche attive nel settore della gestione e locazione di videolottery, delle scommesse on-line e della gastronomia sempre a Lavagna e a Sestri Levante, 20 rapporti bancari e 5 vetture per un valore complessivo stimabile in quasi 4.000.000,00 euro. È il patrimonio sequestrato in via d’urgenza agli affiliati alla ‘ndrina Rodà -Casile, operanti in provincia di Genova e balzati agli onori della cronaca nel giugno 2016 con l’operazione “I conti di Lavagna” che aveva portato all’arresto di 8 persone – tra cui l’allora sindaco di Lavagna, Giuseppe Pino Sanguineti -. Proprio da quell’inchiesta erano partiti ulteriori accertamenti sulle proiezioni e gli interessi economici della ndrina Rodà -Casile in provincia di Genova che avevano consentito di individuare nuovi investimenti, sia immobiliari che in attività economiche nel settore delle videolottery, realizzati dall’uomo di fiducia del capo della struttura territoriale di ndrangheta denominata “Locale di Lavagna” che a marzo scorso è stato arrestato insieme ad altri tre affiliati. “La forza del nostro sistema legislativo è questa: poter operare non solo dal punto di vista repressivo, ma anche preventivo, mettendo le mani in tasca agli ‘ndranghetisti, privandoli dei beni che sono la loro unica essenza di vita” ha detto Marco Calì, capo della Squadra Mobile di Genova: “proprio questa indagine ha dimostrato la necessità di agire d’urgenza perché nonostante quanto fosse accaduto con le passate operazioni, il gruppo era ancora attivo – spiega Calì – tanto che sono stati trovati ulteriori conti correnti e auto con gli accertamenti di carattere patrimoniale”. I beni sono riconducibili ad Antonio Rodà – condannato lo scorso 17 luglio a 14 anni e 8 mesi nell’ambito del processo (con rito abbreviato) sulle presunte infiltrazioni della `ndrangheta nel comune di Lavagna – Francesco Rodà e Paolo Paltrinieri. Negli ultimi 12 mesi, secondo quanto scoperto dalla squadra mobile di Genova che ha portato avanti gli accertamenti di tipo patrimoniale, Paolo Paltrinieri e Antonio Rodà erano riusciti ad attivare circa 10 nuovi conti correnti e ad acquistare un’altra nuova autovettura. Non l’hanno fatto direttamente – precisano dalla Questura – ma tramite loro parenti.