Comune di Catanzaro, interrogazione della senatrice Granato

“Dal giorno dell’arresto del presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, ad oggi continuano ad essere messi al setaccio i 21 faldoni relativi all’inchiesta della Procura di Catanzaro denominata ‘Farma Business’. Ne viene fuori un carteggio inquietante di cui la stampa continua a dare ampio risalto, che svela collusioni tra ‘ndrangheta, imprenditoria e politica, e un protagonismo di consiglieri comunali in carica che nel corso degli anni, grazie al sodalizio con Tallini, hanno costruito campagne elettorali e vittorie al Comune attualmente retto dal sindaco Sergio Abramo e dal centrodestra recentemente ricompattato”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato, del Movimento 5 Stelle che chiede al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, di valutare la sussistenza delle condizioni per lo scoglimento del consiglio comunale del capoluogo calabrese per infiltrazioni mafiose.
“La magistratura – continua – svolge il proprio compito, ma c’è una sfera che va oltre l’attesa dell’accertamento giudiziario che è quello legato all’opportunità etica e morale su cui l’Amministrazione comunale dovrebbe interrogarsi nella scelta di rimanere tra gli scranni di Palazzo de Nobili a governare una città che merita molto di più. Prima di tutto i catanzaresi meritano rispetto. Ecco perché – fa rilevare – ho depositato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Lamorgese, in cui chiedo “se non reputi opportuno, nell’ambito delle proprie competenze, sollecitare le autorità amministrative competenti a verificare l’emersione degli elementi di cui all’articolo 143, comma 1, del Tuel, relativi ai collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, nel comune di Catanzaro”.
Nell’interrogazione si fa presente che lo scioglimento dei consigli comunali viene disposto laddove emergano elementi “concreti, univoci e rilevanti” su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori locali ovvero su forme di condizionamento dei medesimi che comportino un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi, causando la compromissione di principi costituzionali di buon andamento e imparzialità, nonché il regolare funzionamento dei servizi amministrativi o che risultino tali da incidere negativamente, in modo rilevante,sullo stato della sicurezza pubblica”. A parere di Granato “l’istituto dello scioglimento comunale ex articolo 143 Tuel, come ricordato dalla più recente giurisprudenza, si configura quale strumento di natura preventiva piuttosto che repressiva: l’esigenza principale, difatti, è quella di ripristinare, nell’ambito del ritorno al (violato) principio di legalità, un corretto funzionamento dei servizi amministrativi comunali – si legge nell’interrogazione -. Recentemente, come noto, per l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini (coordinatore provinciale di Catanzaro per Forza Italia), è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, a seguito dell’inchiesta “Farma Business”, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso(in particolare, per le elezioni regionali del 2014). Come emerso dagli atti dell’inchiesta, in ogni caso, al centro dell’attenzione della magistratura catanzarese vi sarebbero anche presunti collegamenti con le procedure elettorali amministrative nel comune capoluogo per il “rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco di Catanzaro, 11 – 25 giugno 2017”, nonché “le elezioni regionali del 26 gennaio 2020 e le elezioni politiche nazionali del 4 marzo 2018”. La senatrice Granato chiede quindi di sapere “se il ministro non reputi opportuno, nell’ambito delle proprie competenze, sollecitare le autorità amministrative competenti a verificare l’emersione degli elementi di cui all’articolo 143, comma 1, del Tuel, relativi ai collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, nel Comune di Catanzaro”.