Confiscati beni per 5 mln a ristoratore del Reggino

REGGIO CALABRIA. La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un decreto di confisca beni, per complessivi 5 mln e 351mila euro emesso, nei confronti di Domenico Passalacqua di 66 anni, operante nel settore della ristorazione, ritenuto imprenditore di riferimento della cosca Buda-Imerti, egemone nel territorio ricadente nei comuni di Villa San Giovanni, Fiumara di Muro e territori vicini. L’uomo, già destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nel giugno 2010 dal gip di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Meta”, con sentenza del Tribunale di Reggio Calabria del maggio 2014, è stato condannato alla pena di 16 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso e turbativa d’asta. Con sentenza emessa nell’aprile 2017, la Corte di Appello di Reggio Calabria ha rideterminato la pena inflitta al Passalacqua ad 11 anni di reclusione. Le indagini patrimoniali eseguite dalla D.I.A., hanno consentito, in particolare, di acclarare una evidente sproporzione tra i redditi dichiarati dal Passalacqua ed i beni di cui il medesimo aveva la disponibilità. Nell’ultimo triennio, la DIA di Reggio Calabria, ha intensificato i propri sforzi nell’ambito dei servizi volti all’aggressione dei patrimoni acquisiti illecitamente dalla criminalità organizzata, sottoponendo a sequestro ed a confisca beni per oltre un miliardo e 262 milioni di euro.

 

 

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