Blitz dei carabinieri contro i clan dei Piromalli e dei Molè: 49 arresti

Blitz dei carabinieri contro i clan dei Piromalli e dei Molè: 49 arresti

 

Il 9 marzo, in varie province del territorio nazionale, i carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, a conclusione di indagini coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a un provvedimento di applicazione di misure cautelari personali, emesse dal gip reggino, a carico di 49 soggetti -34 in carcere e 15 agli arresti domiciliari. Le indagini, attraverso le quali sono stati individuati gli assetti funzionali della cosca Piromalli -di cui è giudiziariamente accertata la primazia nel narcotraffico e l’incidenza territoriale nel controllo della ‘Piana’- hanno consentito di attribuire agli indagati responsabilità su reati quali associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, danneggiamento seguito da incendio, turbata libertà degli incanti e importazione internazionale di sostanze stupefacenti. I provvedimenti restrittivi seguono una complessa attività investigativa, condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro tra il 2020 e il 2021.

 

La “pace” tra i Piromalli e i Molè dopo un summit al cimitero

Nell’operazione “Hybris” sono finiti in carcere i boss e i luogotenenti delle cosche Piromalli e Molé di Gioia Tauro. Per quanto riguarda i Piromalli, è stato disposto il carcere, tra gli altri, per Girolamo Piromalli detto “Mommino” di 43 anni, ritenuto la figura apicale della cosca, Salvatore Copelli (55), Aurelio Messineo (59), Francesco Cordì (46), Rocco Delfino detto “U Rizzu” (61), Arcangelo Piromalli (51), Cosimo Romagnosi (63) e Antonio Zito detto “u Palisi” (72). L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa anche per Antonio Molé detto “u Jancu” (33), considerato il reggente dell’omonima cosca, e per Ernesto Madaffari alias “u Capretta” (48), che per conto dei Molé “svolgeva con metodi mafiosi il controllo sul mercato del pesce a Gioia Tauro”. L’indagine dei carabinieri ha ricostruito le dinamiche della cosca Piromalli nei mesi antecedenti alla scarcerazione del boss Giuseppe Piromalli, detto “Facciazza”, avvenuta nel maggio 2021 dopo 22 anni di detenzione. Grazie alle intercettazioni, la Dda ha potuto registrare un riavvicinamento tra i Piromalli e i Molé a distanza di 15 anni dall’omicidio del boss Rocco Molé avvenuto il primo febbraio 2008. Stando agli investigatori, infatti, i luogotenenti dei Piromalli volevano ripristinare una partnership con i Molé, che avrebbe reso più semplice il raggiungimento degli obiettivi strategici di natura illecita. La ripresa dei contatti tra le due famiglie di ‘ndrangheta ha riguardato il controllo del mercato ittico e, in particolare, l’occasione l’ha fornita l’incendio di un peschereccio in un cantiere navale alla Tonnara di Palmi nell’ottobre 2020. La vittima del danneggiamento, invece di denunciare, ha cercato la copertura mafiosa dei Piromalli che, quindi, hanno aperto un dialogo con i Molé poi sfociato in una pace raggiunta durante un summit, organizzato il 3 dicembre 2020 all’interno del cimitero di Gioia Tauro. Nell’ordinanza, il gip Stefania Rachele ha sottolineato la “sistematica attività estorsiva ai danni degli imprenditori”. A uno di loro è stata imposta l’assunzione degli affiliati in una fabbrica attiva nella zona industriale del porto di Gioia Tauro. Tra i 15 indagati finiti agli arresti domiciliari ci sono anche Maria Martino (di 69 anni) e Grazia Piromalli (44), rispettivamente moglie e figlia del boss Pino Piromalli “Facciazza”. Entrambe sono accusate di estorsione.

Piromalli e i clan calabresi con Cosa nostra contro lo Stato

Il boss Pino Piromalli detto “Facciazza” “aveva composto la ‘commissione’ costituitasi per decidere se la ndrangheta calabrese avrebbe dovuto partecipare o meno alle stragi di Stato attuate dalla mafia siciliana” nel corso della quale il boss votò attraverso Nino Pesce detgto “Testuni” a favore delle stragi. È quanto emerge da un’intercettazione registrata il 17 gennaio 2021 dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Hybris” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che stamattina ha arrestato 49 indagati ritenuti vicini alle cosche Piromalli-Molé di Gioia Tauro. A parlare nell’intercettazione è Francesco Adornato, 72 anni, detto “Ciccio u biondu”. Quest’ultimo non è indagato nell’inchiesta di oggi ma è considerato un “navigato esponente della ‘ndrangheta”, condannato in via definitiva per mafia negli anni novanta e “dunque proprio nel periodo di attuazione della cosiddetta strategia stragista”. Nel corso dell’intercettazione, in sostanza, sono stati richiamati i rapporti tra gli esponenti di Cosa nostra siciliana e quelli della ‘Ndrangheta calabrese, disegnando uno scenario storico lungo oltre trent’anni e che apre un ulteriore scorcio sulle alleanze tra le diverse matrici mafiose nei primi anni novanta. In particolare al suo interlocutore, Giuseppe Ferraro di 50 anni arrestato oggi, Adornato disse che “la commissione si era riunita presso il resort ‘Saionara’ sito a Nicotera e che era presente Pesce ed era assente Pino Piromalli ma che quest’ultimo aveva conferito a Pesce il mandato a rappresentarlo”. Sempre nella stessa conversazione, il settantaduenne ha spiegato che “Pesce, in proprio ed in nome e per conto di Piromalli, aveva votato a favore della partecipazione alle stragi anche da parte della ‘ndrangheta”. Il boss di Limbadi Luigi Mancuso, invece, “avrebbe votato contro” le stragi che “erano dirette all’eliminazione del regime di carcere duro”. Stando al riassunto di quell’intercettazione tra Adornato e Ferraro, all’epoca, “si progettava di arrivare ad assassinare un ministro e fare un colpo di Stato”. “La conversazione – scrive il gip nell’ordinanza – conferma quanto emerso nella sentenza ”Ndrangheta stragista’, mettendo in luce il preminente ruolo svolto, nel panorama criminale italiano e non solo calabrese, dalla ‘ndrangheta durante la stagione delle stragi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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