Assolti dalla Corte d’Appello di Catanzaro un avvocato e gli ex vertici della Mobile di Vibo

La Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto perché il fatto non sussiste l’avvocato Antonio Galati del Foro di Vibo Valentia dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa (clan Mancuso). In primo grado era stato condannato dal Tribunale di Vibo a 4 anni e 6 mesi. Confermate pure in appello le assoluzioni per lo stesso reato (concorso esterno in associazione mafiosa) incassate in primo grado dagli ex vertici della Squadra Mobile di Vibo, Maurizio Lento ed Emanuele Rodonò, nei cui confronti il pm della Dda Annamaria Frustaci, aveva chiesto la condanna a 6 anni. Per l’avvocato Galati, il pm aveva chiesto la condanna a 7 anni e 8 mesi. Prescrizione per il reato di rivelazione di segreti d’ufficio contestato a Rodonò che in primo grado era stato condannato ad un anno (con pena sospesa e non menzione) ma senza aggravante mafiosa. Non ha retto, dunque, l’impianto accusatorio costruito dall’allora maggiore del Ros di Catanzaro, Giovanni Sozzo, e dalla Squadra Mobile di Catanzaro guidata all’epoca da Rodolfo Ruperti, con il coordinamento dell’allora procuratore antimafia di Catanzaro Giuseppe Borrelli e del pm Simona Rossi. L’accusa era stata poi sostenuta in giudizio dai pm della Dda Camillo Falvo (attuale procuratore di Vibo) ed Annamaria Frustaci. L’operazione “Purgatorio” era scattata nel febbraio del 2014 con gli arresti (sei mesi di detenzione) dei poliziotti Lento e Rodonò e l’arresto dell’avvocato Galati.