Arrestato il latitante Antonio Gallace, deve scontare 20 anni

Latitanza finita per Antonio Gallace, già condannato a 20 anni e 11 mesi per associazione mafiosa e per traffico di stupefacenti: l’uomo, 59enne della cosca ‘Gallace di Guardavalle’ attiva da anni sul litorale romano, è stato arrestato nel corso della notte a Nettuno, sul lungomare laziale, in casa della moglie, dove si nascondeva all’interno di un vano ricavato in un armadio. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Ros con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e delle Aliquote di Pronto Intervento del Comando Provinciale di Roma. Gallace era irreperibile dal 25 novembre 2020, quando la Cassazione aveva definitivamente confermato le condanne inflitte a vari membri della cosca nell’ambito dell’indagine ‘Appia’ che coinvolse l’organizzazione operante sul territorio del distretto di Roma. Le indagini avevano evidenziato come la locale di ‘Ndrangheta di Guardavalle del mandamento jonico della ‘ndrangheta reggina, avesse costituito un’articolazione con autonomia operativa sul litorale romano, ma organizzativamente dipendente dalla struttura calabrese. All’arresto di Gallace, ha spiegato il comandante del reparto anticrimine di Roma Luigi Imperatore si è arrivati “grazie ad una serie di intercettazioni e ad un’attività di osservazione durata per diverso tempo e sviluppate con il coordinamento della procura generale di Roma”. I carabinieri intervenuti questa mattina, dopo aver fatto irruzione nella casa della moglie di Gallace, hanno iniziato le perquisizioni e individuato il latitante nascosto all’interno di un vano ricavato in un armadio. “L’attività – ha ricordato Imperatore – si inserisce all’interno di una manovra più ampia svolta dal Ros nei confronti delle organizzazioni di ‘Ndrangheta” che aveva già portato, nell’ottobre del 2021, all’arresto del fratello di Antonio Gallace, Cosimo Damiano, bloccato nella zona di Catanzaro. “E anche in quel caso si era nascosto, in un bunker”. Quanto alla presenza della ‘Ndrangheta sul litorale laziale, le radici vanno ricercate “nella metà degli anni novanta quando -ha spiegato il capo del reparto anticrimine- venne avviata un’attività investigativa del Ros che ha portato alle condanne per il quale Gallace era latitante. E’ in quella circostanza che emerse la presenza di una locale di ‘ndrangheta operativa sul litorale laziale a cavallo dei comuni di Anzio e Nettuno”.