‘Ndrangheta al Nord, 18 in manette

‘Ndrangheta al Nord, 18 in manette

Aveva trovato una ‘seconda vita’ il boss della ‘ndrangheta Cosimo Vallelonga tra usura e traffico di rifiuti, ma è stato fermato dall’operazione della Dda di Milano, che stamattina ha portato all’arresto di 18 persone (10 in carcere e 8 ai domiciliari). In base a quanto ricostruito, il giro d’affari che aveva messo in piedi era stato di almeno 30 milioni in 3 anni.
Vallelonga, già condannato per associazione mafiosa nell’operazione “La notte dei fiori di San Vito” degli anni ’90, oltre che nell’inchiesta capitale sulla ‘ndrangheta in Lombardia, Infinito (2010), si era rimesso in pista con un business milionario dopo aver finito di scontare la sua pena. Le direttrici dell’operazione denominata “Cardine Metal Money” sono infatti tra la provincia di Lecco e la Brianza, dove Vallelonga aveva un negozio di arredamento, nel quale riceveva i suoi “sodali”, ma anche imprenditori in crisi che gli chiedevano prestiti.

Prestiti che avrebbe concesso a tassi usurari. Gli investigatori hanno ricostruito i singoli episodi: almeno 8 le vittime tra cui diversi imprenditori lombardi, nella morsa della crisi. Nel corso degli anni aveva ‘finanziato’ imprese locali per oltre 750mila euro con tassi di interesse fino al 40%. Come spesso accade, quando le somme non venivano restituite si passava all’estorsione e alle minacce di morte, con tanto di armi. In questo caso a occuparsi del “recupero crediti” era un uomo di fiducia di Vallelonga.Parte del denaro proveniente da questa attività veniva poi investito in aziende che operavano nel settore dalla movimentazione di rifiuti pericolosi ferrosi e non ferrosi, attraverso l’alterazione dei certificati “Fir”. I materiali venivano acquistati “in nero”, per poi essere sversati illegalmente.

I contanti per comprarli provenivano da conti correnti intestati a prestanome e venivano prelevati quotidianamente in diversi sportelli bancari e postali. I guadagni venivano poi reinvestiti in altre società, in particolare in concessionarie di automobili, ristoranti e ancora una volta nella gestione dei rifiuti. Oppure in ulteriori finanziamenti a tassi altissimi, che – ha ricostruito la guardia di finanzia – ammontavano a oltre un milione di euro. Strettamente legati a Vallelonga ci son altri due personaggi: Pierino e Vincenzo Marchio (padre e figlio), già coinvolti nell’operazione “Oversize”. Entrambi considerati esponenti di spicco della ‘ndrangheta a Lecco, che da sempre fa capo a Coco Trovato.

 

 

 

 

 

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