Musica/ “Come volevi Te”, quarto singolo di Francesco Stanizzi in arte Zerorizzonti

Musica/ “Come volevi Te”, quarto singolo di Francesco Stanizzi in arte Zerorizzonti

 

“Come volevi Te” è il nuovo brano di Francesco Stanizzi, classe 1998, artista calabrese che sta conquistando un pubblico di nicchia sempre più esigente.

 

Quarto singolo dell’artista curato, in termini di mix e master, da Vincenzo Maida (MVM Rec Studio) capace di raggiungere risultati  “monstre”  nella scena emergente calabrese e non solo. Dopo i singoli “Ntcc”, “Sistematicamente” e “Storie”, Zerorizzonti  è al lavoro per il primo album o EP,  in fase di realizzazione. Non resta che aspettare.

“Come volevi Te”, essenziale. Seduce per sincerità – schietta – avvertita fin dalla prima nota. Canta di amore tenero, o qualcosa di simile. Evoca l’infanzia, rappresenta un quadro di vita in poche immagini quotidiane e funzionali. Sogni più o meno realizzati o irrealizzabili, comuni a tanti ragazzi sempre meno ragazzi e più uomini. Catapultati dai sogni all’inferno, non accennato ma tangibile, della realtà.

Fingere di essere forti. Di non cedere mai, quando invece l’essere traballa dalle radici. Per adolescenza protratta, contingenze, storie individuali e sociali. Pandemie.  Gabbie. Gabbie. Quelle in cui ci troviamo dentro e quelle in cui vediamo rinchiusi gli altri.

Un brano fulmineo nella sua dolcezza, parole in discesa libera  dondolanti come foglie d’autunno. Ma prima pioggia, temporali… infine la rasserenante, desiderata ma mai scontata bonaccia. Note che si chiudono in un’eco, come verso l’orizzonte marino al ritmo delle onde.

Per ascoltare “Come volevi Te” e i lavori precedenti basta cercare il nome dell’artista Zerorizzonti su tutti i Digital  Store (Spotify, Youtube, Apple music, Amazon music, ecc.)

Brevi note biografiche di Francesco Stanizzi

Francesco Stanizzi nasce a Catanzaro 22 anni fa. Denota presto un interesse non comune per ogni forma musicale che richiama l’attenzione e la curiosità di amici e parenti che lo vedono muoversi e gesticolare in modo ritmato al suono, per esempio, di un caillon o di un pezzo di musica classica trasmesso casualmente dalla tv o dalla radio, fin da bambino si fà notare nella scuola dell’infanzia dalle sue maestre e, successivamente, dai suoi insegnanti di musica. Si incuriosisce agli strumenti più disparati, dal flauto alla batteria, al pianoforte alla chitarra Lanciano meravigliati I suoi primi “ascoltatori”. Intrapresi gli studi non abbandona mai la sua vocazione musicale, anzi la nutre suonando prevalentemente da solo ma anche organizzando piccole band amatoriali, ed esibendosi da piccolissimo anche in pubblico. L’arte, dunque, lo ha accompagnato fin da sempre “tenendolo per mano” in qualunque altra scelta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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