Motorizzazione / Iaconantonio: “Comune e Provincia non potevano non sapere, ora si pensi a bloccare il decreto con tutti i mezzi”

Motorizzazione / Iaconantonio: “Comune e Provincia non potevano non sapere, ora si pensi a bloccare il decreto con tutti i mezzi”

CATANZARO. “Comune e Provincia non potevano non sapere che fin dall’agosto scorso era stato emanato un decreto che riordinava gli uffici della Motorizzazione Civile, penalizzando fortemente la nostra città. E’ agghiacciante la superficialità, l’approssimazione con cui gli Enti territoriali guardano ai problemi. Nessuno in questi mesi si è preoccupato di sollevare il problema, con il risultato che sono trascorsi anche i termini per i ricorsi al Tribunale Amministrativo. C’è da dire che nemmeno i vertici della Motorizzazione di Catanzaro si sono preoccupati di segnalare l’anomalia. Con il risultato che ora si tenta di chiudere i recinti quando i buoi sono già scappati”. Lo afferma il capogruppo di IDV a Palazzo De Nobili, Domenico Iaconantonio, chiedendo al sindaco Abramo e al presidente della provincia Bruno “di unire gli sforzi per individuare ogni possibile mezzo per contrastare l’efficacia del decreto”. “Sono anni che personalmente denuncio le manovre, messe in campo dagli altri territori, volte ad indebolire la città di Catanzaro. Basti ricordare la storia della Scuola di Magistratura e quella della Scuola di Polizia Penitenziaria. Gli Enti locali hanno il dovere di vigilare, di mantenere alta la guardia, ma mi rendo conto che con questa approssimazione i nemici di Catanzaro hanno sempre vita facile”. “Chiedo formalmente al sindaco Abramo e al presidente Bruno – conclude Iaconantonio – di valutare la possibilità di appellarsi al Capo dello Stato per denunciare l’illegittimità del decreto che calpesta palesemente il diritto di Catanzaro di ospitare tutti gli uffici di valenza regionale. Ho l’impressione che ci troviamo di fronte all’ennesima partita persa, prova dell’insipienza e dell’inconsistenza di una classe dirigente fallimentare. Il giudizio negativo non può riguardare solo i parlamentari, ma tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche”.

 

 

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