Morti sul lavoro, i dati confermano che è emergenza: da gennaio ad agosto 2023 una media di oltre ottanta decessi al mese

Morti sul lavoro, i dati confermano che è emergenza: da gennaio ad agosto 2023 una media di oltre ottanta decessi al mese

Nei primi 8 mesi del 2023, secondo la relazione annuale dell’Inail, si registrano 383.242 denunce di infortunio sul lavoro, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e dell’8,1% rispetto al 2019, anno pre-pandemia. Le denunce con esito mortale sono 657, 20 in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2022, e 28 in meno rispetto al 2019. Nel 2023 aumenta l’incidenza di mortalità giovani con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, quasi il 100 per cento in più rispetto ai colleghi nella fascia tra i 25 e i 34 anni. E fino ai 14 anni si rilevano ancora 30.712 denunce di infortuni (oltre il 10% del totale). Tra le altre cose, in alcune Regioni si muore più che altrove e alcune categorie sono più esposte di altre. I dati confermano, mese dopo mese, che la situazione è davvero grave in quanto il numero dei decessi in occasione di lavoro rimane stabile negli anni. I lavoratori stranieri sono quelli più esposti: il loro rischio di infortunio mortale è quasi doppio rispetto agli italiani, con un’incidenza di mortalità di 25,3 contro 13,8. Riguardo ai settori lavorativi, il manifatturiero rimane il più colpito dagli infortuni. Per i decessi invece, nei primi mesi del 2023 è sempre il settore trasporti e magazzinaggio a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro. Ed è seguito dalle Costruzioni, dalle attività manifatturiere e dal commercio. Si muore di più sul posto di lavoro in Umbria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. In queste regioni l’incidenza è superiore del 25 per cento rispetto alla media nazionale. Alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro. Seguono: Lazio, Veneto e Campania. La Calabria è tra le ultime cinque regioni per numero di morti sul lavoro. La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni.

 

 

 

 

 

 

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