Mirabello: “Occorre tutelare il centro per la fibrosi cistica di Lamezia”

Mirabello: “Occorre tutelare il centro per la fibrosi cistica di Lamezia”

REGGIO CALABRIA. “Il decreto numero 9 sul riassetto della nuova rete ospedaliera non convince. La rete ospedaliera va rivista e rivisitata considerando la rete territoriale, scollegare le due cose significa cadere nello stesso errore degli scorsi anni. Tra le criticità della nuova organizzazione è il caso di sottolineare quanto programmato per l’ospedale di Lamezia Terme, nosocomio strategico per la centralità delle città”. Lo afferma il presidente della commissione sanità del consiglio regionale, Michele Mirabello. “I due prestigiosi centri di riferimento regionale – aggiunge – che vi operano, quello per la fibrosi cistica e quello per la diagnosi avanzata di tubercolosi vengono cancellati nel nuovo riordino. Il primo, che solo recentemente ha conquistato la certificazione Iso 9001 per la qualità, viene aggregato al reparto di pediatria mentre il secondo cancellato del tutto. Il centro regionale per la fibrosi Cistica, diretto dal dott. Giuseppe Tuccio, cura una grave patologia ereditaria che oggi, grazie a cure più efficaci, consente di avere una vita piena anche nell’età adulta. Un centro con un personale di alto livello. Per questa patologia è stata ridotta al minimo la migrazione sanitaria e questo significa meno spese e più servizi per il territorio, un binomio perfetto se si vuole parlare di buona sanità. Il carico assistenziale per la fibrosi cistica inoltre riguarda il paziente in età adulta e collegare queste cure al reparto di Pediatria appare come una decisione affrettata, fatta senza valutate la patologia stessa. Così come il centro per la diagnosi avanzata di tubercolosi, anch’esso unico in Calabria, che offre da anni qualità certificata”. “Due centri di eccellenza – conclude – che garantiscono servizi all’intero territorio regionale, mi farò portavoce delle problematiche e dei disagi che provocherebbe l’eventuale cancellazione, due esempi del perché il piano di riorganizzazione vada rivisto dopo un’ effettiva ricognizione di bisogni”.

 

 

 

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