Mirabello e Guccione: “Istituire una task force per vigilare sui nuovi ospedali”
REGGIO CALABRIA. Una task-force composta da avvocatura regionale, Dipartimento della Salute e Dipartimento dei Lavori pubblici per vigilare e verificare le procedure di costruzione dei tre nuovi ospedali a Vibo Valentia, Palmi e Sibari per quello che è il più grande investimento nella sanità in Calabria negli ultimi 20 anni, circa 438 mln. Questa la richiesta avanzata dai consiglieri regionali, Michelangelo Mirabello e Carlo Guccione dopo il “focus” sulla vicenda effettuato nel corso dell’ultima seduta della III Commissione consiliare “Sanità, Attività sociali, culturali e formative” di cui lo stesso Mirabello è presidente. “In quel confronto – ha detto Mirabello – sono emerse difficoltà in ordine alla tempistica, ma anche sulla reale possibilità di vedere la nascita di queste importanti strutture. Non scopriamo oggi il ritardo, tuttavia abbiamo sentito la necessità di verificare a fondo le ragioni di questi ritardi ed individuare le criticità per proporre una soluzione possibile”. Su Vibo Valentia, nonostante la firma del protocollo di legalità che avrebbe dovuto velocemente portare all’operatività del cantiere, è stato detto, si sono scoperti problemi di vario genere, ma soprattutto di dissesto idrogeologico dell’area dove dovrebbe sorgere l’ospedale. “Un’area – ha spiegato Mirabello – dove l’autorità di Bacino ha ritenuto opportuno effettuare delle indagini più approfondite e servono circa 3 mln, peraltro già disponibili, per i necessari interventi. Oltre a questo, da un’indagine geologica è emersa la presenza di metalli pesanti di cui non si conosce la genesi, se di origine antropica o naturale. C’è anche il problema dell’adduzione idrica per la quale si è in attesa del progetto preliminare ed esecutivo da parte della Sorical, ed infine il collegamento dell’Ospedale con la strada statale”. “Altri problemi – ha detto Guccione – gravano invece sugli ospedali di Palmi e della Sibaritide, per i quali la ditta vincitrice dell’appalto, la Tecnics è stata destinataria di interdittiva antimafia, ed è a rischio la tenuta economico – finanziaria della stessa che oggi è sotto commissariamento per la ristrutturazione del debito”. Guccione ha denunciato “una incomunicabilità che fa pagare gravi costi alla Calabria. Per questo – ha proseguito – noi ci siamo posti il problema di come accelerare, attraverso la task force ed anche in vista del Consiglio regionale sulla sanità previsto per la fine di questo mese. Perché non si interloquisce con la Tecnics per verificare se è nelle condizioni di realizzare l’ospedale della Piana e della Sibaritide?. Guccione ha ricordato la particolarità dell’appalto che prevede 90 mln di investimento di risorse private. “Per evitare un contenzioso sulle risorse – ha aggiunto – visto che sui due appalti non è stato ancora sottoscritto il patto per la legalità, è necessario fare chiarezza, o rescindendo il contratto, considerando che la Tecnics non è in condizioni di avviare le procedure, affidando l’appalto alla seconda ditta che ha partecipato alla gara. Ma su Gioia Tauro, essendo la Tecnics unica impresa partecipante, c’è la necessità di indire una nuova gara e questo comporterà ulteriori ritardi, ed il rischio che i finanziamenti ex art. 20 vengano dirottati verso altre sedi”. “Questo è pressapochismo – ha concluso Guccione – non solo per le vicende che sono emerse, ma anche per il fatto che siamo stati costretti a proporre noi la task-force che metta insieme gli uffici regionali. Poi ci si lamenta che non abbiamo risorse. Ma quando queste ci sono non riusciamo a spenderle”.