Minasi: “Le critiche su Salvini frutto della cultura del sospetto”

Minasi: “Le critiche su Salvini  frutto della cultura del sospetto”

 

CATANZARO. “Tutte le critiche delle ultime ore sull’elezione di Matteo Salvini in Calabria, forse frutto di una mai sopita cultura del sospetto, sembra che guardino solo all’aspetto campanilistico della questione e non alla sostanza. Tutte le polemiche relative all’accordo elettorale che mi ha visto candidata della Lega per il Senato sembra che si concentrino solo sul ricercare dietrologie e ricostruzioni fantasiose al limite della sceneggiatura. Insomma si indica la luna ma si guarda il dito”. Lo dichiara Tilde Minasi, candidata della Lega a Palazzo Madama. Nelle analisi post voto espresse da chiunque verso chiunque (come se l’esperienza in questo campo non contasse visto che ognuno produce teorie e tesi) nessuno si è concentrato sulle considerazioni più semplici e più vere. La Lega – dice – è organica alla coalizione di centrodestra da oltre vent’anni. Dal 2013 Salvini ha attuato una profonda trasformazione del partito allargando, anche contro gli storici appartenenti, la sua visione in tutta Italia. Un programma che io, studiandolo, ho sposato nella sua interezza. Davvero qualcuno può asserire che io abbia scelto di candidarmi senza conoscere la legge elettorale, che non sapessi a quale sfida andassi incontro, che non fossi convinta che la Lega, non più nord (anche se in tanti fanno finta di scordarlo) abbia seriamente e realmente cambiato rotta? Forse a qualcuno sfugge (o forse vuol farsi sfuggire) che ormai la Lega è realtà consolidata, che nei miei faticosi giri in Calabria di questo ultimo mese ho incontrato migliaia di persone che sono state contente di votare me, ma vedendomi come valore aggiunto alla già intrapresa decisione di votare Salvini. Perchè avevano metabolizzato questo cambiamento – dichiara Minasi – perchè credono alla sua figura, perchè cercano un punto di riferimento che si discosti da determinate politiche ritenute, dall’elettore, fallimentari. La Lega continuerà a crescere, anche al Sud. A prescindere da Tilde Minasi, ma con l’apporto di Tilde Minasi e del Movimento che mi sostiene e mi ha sostenuto. Se ne facciano una ragione tutti coloro che vedono in questo successo, nato dalla mia voglia di ritornare in campo dopo 4 anni faticosi, strani movimenti, strane strategie guidate e messe in campo da dietro le quinte”.

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