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ONG, Corbelli (Diritti Civili): “Sto dalla parte di chi salva vite”

ONG, Corbelli (Diritti Civili): “Sto dalla parte di chi salva vite”

CATANZARO. “Criminalizzare le Ong che salvano migliaia di vite umane nel Mediterraneo è la negazione di ogni elementare principio di civiltà e di umanità. Chi lo fa per interessi politici ed elettorali non merita alcuna considerazione.” E’ quanto afferma, in una nota, Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili e delegato della Presidenza della Regione, per la tutela e la promozione dei Diritti Umani dichiarandosi ” senza alcuna esitazione dalla parte delle Ong che compiono ogni giorno, in mare, azioni di grande valore umanitario”. “Basta a chi criminalizza e calpesta una delle più belle iniziative di solidarietà promosse da meritorie Ong e, in gran parte, dal nostro Paese – insiste Corbelli – al Procuratore di Catania, il cui operato naturalmente rispetto, dico di contestare, se ci sono naturalmente, accuse precise nei confronti di quelle Ong che, secondo lui, avrebbero violato la legge. Lo faccia al più presto per porre così fine all’ignobile criminalizzazione e speculazione politica e mediatica che è in atto nel nostro Paese. Io sto, e sarò sempre, dalla parte di chi salva la vita di queste persone”. “Io sto e difenderò sempre tutta quella povera gente (uomini, donne e bambini) che fugge da guerre, persecuzioni e misera e molto spesso purtroppo perde la vita nei tragici naufragi – prosegue la Nota di Franco Corbelli – per dare dignità alla morte di questi poveri e sfortunati nostri fratelli sto per far realizzare a Tarsia, in Calabria, il Cimitero internazionale dei Migranti, una grande opera umanitaria, un Memoriale e Parco della Pace(che sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi, che chi oggi criminalizza le Ong ha forse dimenticato), immerso tra gli ulivi secolari e i cipressi, in un luogo fortemente simbolico, davanti al vecchio cimitero comunale, in parte anche ebraico, e a poca distanza dall’ex campo di internamento di Ferrramonti(luogo, durante la guerra, di prigionia ma anche di grande umanità e rispetto della persona) che cancellerà definitivamente la disumanità di quei poveri corpi, quasi tutti senza volto e senza nome, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri calabresi e siciliani, che di fatto ne cancellano per sempre ogni ricordo e riferimento per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli per portare un fiore e dire una preghiera”

 

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