Migranti, Corbelli: “A Crotone condizioni disumane e lunghe attese”

Migranti, Corbelli: “A Crotone condizioni disumane e lunghe attese”

CROTONE. “Il dramma dei migranti di Crotone che aspettano da mesi il rinnovo dei loro documenti e nell’attesa vivono, sotto i ponti, in condizioni allucinanti e disumane, accartocciati su buste di plastica e cartoni. È con grande amarezza e tanta tristezza che faccio oggi questa denuncia, perché penso a questi poveri e sfortunati immigrati di Crotone e alla loro sofferenza. Da oltre tre settimane sto cercando di far cancellare questa disumanità. Tre container della Protezione Civile sono pronti da tre settimane per essere trasportati nella Città di Pitagora, per ospitare questi immigrati. Al Premier Gentiloni dico che non ci vuole il?Mago Merlino per risolvere questo problema. Purtroppo nonostante le mie continue telefonate al sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, e le sue assicurazioni ancora oggi aspetto di avere l’indicazione dell’area dove trasportare e installare i container. Pare che il comune aspetti adesso una risposta della Polfer. Almeno questo mi ha comunicato il sindaco una settimana fa(martedì 28 febbraio) dicendomi poi(sabato scorso) che mi avrebbe chiamato l’assessore alle politiche sociali che sino a questo momento, dopo quattro giorni, non ho ancora sentito”. È quanto afferma, in una nota, Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili e delegato, per la Presidenza della Regione, per la tutela e promozione dei diritti umani, da sempre impegnato ad aiutare gli immigrati. “Mi chiedo cos’altro devo dire e cosa fare – aggiunge Franco Corbelli – per poter aiutare quei poveri migranti, che ho nel cuore. Io continuo a chiedere di poter intervenire e di cancellare(così come ho fatto a Cosenza da molti mesi, dando, grazie ad altri due container della Prociv, un tetto a tutti i poveri e gli immigrati senza fissa dimora della città bruzia) quella disumanità, prima che si consumi qualche tragedia! Ho ottenuto dal Governatore Oliverio altri tre container della Protezione Civile. Abbiamo insieme al dirigente Carlo Tansi, subito contattato e informato il sindaco di Crotone. Tre settimane dopo non ho purtroppo ancora avuto da Crotone il via libera per il trasferimento dei container. Non so se sia colpa della solita burocrazia o se ci siano altri motivi e ostacoli. Resta e continua intanto il dramma e la sofferenza dei “dannati del cavalcavia”, i cosiddetti “dublinanti”, come vengono chiamati, sono tutti quegli immigrati che hanno ottenuto asilo politico e che, per effetto del regolamento di Dublino, sono poi costretti a ritornare a Crotone, località del loro primo ingresso in Europa, per rinnovare i propri documenti. Per il rinnovo ci vogliono dei mesi, in alcuni casi anni, (perché, a proposito, chiedo al Prefetto di Crotone e al Governo, tutto questo lunghissimo tempo?) e questi migranti non possono, nella lunga attesa, neppure accedere al sistema delle strutture di accoglienza (Cara, Sprar) e per farsi ascoltare sono costretti a proteste eclatanti e pacifiche, come il giovane pakistano, nei giorni scorsi. Da due anni questo migrante del Pakistan aspetta il rinnovo dei suoi documenti e intanto è costretto a vivere, insieme agli altri suoi compagni, sotto il cavalcavia accartocciato in buste di plastica e cartoni. È questo un fatto degno di un Paese civile – conclude il leader di Diritti Civili – ospitale e accogliente come l’Italia?”.

 

 

 

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