Lsu-Lpu, Biondo (Uil): “Basta con il caporalato di Stato”

“È inconcepibile che non si voglia prendere atto della storicizzazione di un precariato che vede migliaia di persone impegnate da vent’anni in servizi essenziali nei comuni calabresi. Un caporalato di stato che deve finire”. Lo ha detto il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, in merito alla vertenza dei 4.500 lavoratori Lsu ed Lpu che chiedono di essere stabilizzati negli enti in cui lavorano attraverso la deroga al blocco delle assunzioni ed un emendamento che rifinanzi i progetti che li riguardano. “Ieri – dice Biondo – l’emendamento è stato di nuovo bocciato in commissione Bilancio alla Camera. I lavoratori stanno manifestando pacificamente. È in gioco il futuro di centinaia di famiglie”. A chi ha parlato dell’ennesima rivendicazione di assistenzialismo, Biondo risponde: “Sono gli stessi sindaci a manifestare preoccupazione, nel timore di non poter più garantire servizi come la manutenzione del verde, gli scuolabus o l’assistenza agli anziani. Che si parli poi di assistenzialismo da parte di un governo che propone una misura come il reddito di cittadinanza, apprezzabile perché diretta a garantire reddito a chi non lo ha, è paradossale, in quanto si discute di reddito di cittadinanza, ma si mette alo stesso tempo a rischio il reddito di chi un lavoro lo ha”. Ieri circa 800 persone avevano bloccato il traffico ferroviario all’altezza di Lamezia Terme. Il presidio è ripreso stamane, ma all’esterno della stazione per la massiccia presenza delle forze dell’ordine.