Lombardia, un clan calabrese gestiva i “buttafuori”

Lombardia, un clan calabrese gestiva i “buttafuori”

Le mani sul “business dei servizi di sicurezza nei locali notturni”: era questo il centro delle attività del clan Cristello, originario del vibonese ma con radicamenti a Seregno, in Brianza, che è stato
colpito con un’operazione in 5 province stamattina (oltre a Monza, Como, Lecco, Macerata, Reggio Emilia e Reggio Calabria). Accanto a questo spaccato, sono emerse anche le ulteriori attività tipiche della criminalità organizzata di stampo mafioso, cioè attività estorsive e attività di “recupero crediti”. Tra gli indagati, spiccano i cugini Cristello: Umberto, da poco scarcerato per precedente condanna per il reato di associazione mafiosa, e Carmelo. Entrambi erano in grado di “incutere timore ed omertà solo facendo valere il proprio cognome” dice uno degli indagati parlando di un’estorsione da fare: “Quando mi vedono il terrore hanno lì dentro!”, rideva uno di loro. Nelle prime ore di ieri mattina i Comandi Provinciali dei carabinieri di Monza Brianza e Como, col supporto di quelli dei Reparti territorialmente competenti, dei Nuclei Cinofili e del 2° Nucleo Elicotteri, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal gip del Tribunale di Milano- nei confronti di 22 persone, di cui 21 italiani e un serbo (16 misure di custodia cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 obbligo di dimora), ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere
di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, e infine associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’operazione è frutto di due indagini, confluite
in un’unica attività investigativa. Da un lato l’indagine ha approfondito le dinamiche criminali della locale di Seregno che è ramificata anche a Desio, Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza, Meda e Mariano Comense. Articolazione criminale che, nonostante le pesanti condanne subite dai suoi appartenenti a seguito dell’operazione “Crimine Infinito”, si è dimostrata ancora forte sul territorio. Dall’altro lato ha permesso di documentare ancora una volta il “capillare e totale controllo da parte
della ’ndrangheta nelle attività economiche del territorio”, in particolare la gestione dei “buttafuori” delle discoteche nelle province di Como, Monza Brianza e Milano.

redazione@giornaledicalabria.it

 

 

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