Loiero: “Dal centrodestra solo danni per la Calabria e scarsissimo garbo istituzionale”

Loiero: “Dal centrodestra solo danni per la Calabria e scarsissimo garbo istituzionale”

CATANZARO. Agazio Loiero annuncia che non si candiderà alle prossime elezioni regionali e dunque il suo distacco da ruoli di diretto impegno politico. Ma, incontrando i giornalisti, ribadisce che continuerà a fare politica con la sua Autonomia e Diritti, perché la politica resta comunque la passione della sua vita. Coglie l’occasione, l’ex presidente della Regione Calabria, per fare un’analisi degli ultimi anni della Regione, quelli a guida Scopelliti, per sottolineare i “danni immani” che il centrodestra ha a suo dire arrecato alla Calabria e per sottolineare anche, ma come elemento culturale, l’inesistente garbo istituzionale che gli esponenti della maggioranza hanno dimostrato in questi anni. A partire dalla vicenda della Cittadella regionale, la cui realizzazione è –dice Loiero- merito prevalente della mia Giunta che quella cittadella ha voluto con forza perché diventasse elemento pregnante del ruolo della città capoluogo ed elemento identitario per tutti i calabresi. I sopralluoghi di esponenti di centrodestra che si susseguono, nel goffo e vano tentativo di intestarsi in via esclusiva una realizzazione importante voluta ed avviata da altri, la dicono lunga sulla qualità dell’attuale maggioranza regionale. “Il disastro creato dal centrodestra – ha aggiunto Loiero- avrà riflessi sulle famiglie e sui loro figli. I danni hanno sempre un valore retroattivo. Non sono abituato – ha aggiunto Loiero – a maramaldeggiare sugli sconfitti. Da quando il presidente della Regione è stato condannato a sei anni non sono mai andato in tv. Se torno con la memoria agli annunci dei primi mesi ed al ‘modello Reggio’ ho un trasalimento. Non rimprovero solo inadeguatezza della struttura politica, ma anche quella tecnica. I dipartimenti sono stati occupati ‘manu militari’. Tutti i dirigenti venivano da un unico territorio e sono stati scelti per fedeltà e non per competenza. Tutti i precedenti sono stati spazzati via. La burocrazia è il nerbo della Regione. Quando ero presidente feci un concorso per portare 50 giovani che avessero qualità. Le competenze che sono acquisite le devi tenere, non cacciarle solo perché le consideri targate Loiero. Alla Giunta non rimprovero neanche il disastro sui fondi europei, ma Mancini ha dovuto ammettere che avevo ragione e che si non persi fondi importanti. Quello che rimprovero è il metodo di guida – ha detto Loiero riferendosi a Scopelliti – che ha creato una classe di gerarchi che dovevano nominare il suo nome in ogni dichiarazione. Una incontinenza verbale senza freni. Sotto l’egida del giovanilismo si stanno facendo cose insulse. Il giovanilismo era esaltato anche da Hitler, ma è una fase della vita che poi passa. Per quanto mi riguarda. non mi sono mai pentito di avere taciuto. A volte mi sono pentito di avere parlato. Invece ho assistito a cose terribili. Si è voluto dare, anche dopo la condanna, l’idea che tutto fosse come prima. Le nomine nella sanità sono un esempio classico. Tutti dicevano che non si potevano fare? E loro le hanno fatte, come se in Calabria ci fosse un’altra legge. Come se la Regione si ritenesse slegata dalla legge. Dopo la condanna di Scopelliti, di cui umanamente mi dispiace – ha proseguito Loiero – si è voluto dare l’impressione che tutto andava come prima, con il potere delegato ad una persona di fiducia, peraltro neanche eletta. Dopo quella condanna, della Calabria in Italia non si parla più, neanche in termini negativi. E’ come se fosse stata semplicemente rimossa!”.

                                                                                                                 Manuel Soluri

Giuseppe Soluri