Legambiente, no a mega insediamento edilizio presso Catanzaro

CATANZARO. “È inquietante quanto sta accadendo in merito alla realizzazione di un maxi insediamento abitativo a Caraffa, in provincia di Catanzaro, e in prossimità della Cittadella regionale, che sarebbe stato autorizzato prima di acquisire il parere dei tecnici”. Lo afferma, in una nota Legambiente Calabria. “La relazione dei tecnici avrebbe, di fatto, bloccato il progetto poiché – aggiunge l’associazione – “gli impatti sono significativi e porterebbero alla riduzione o alla perdita delle funzioni del suolo, alla minore disponibilità di aree per l’attuale e le future generazioni, a impatti negativi sui servizi ecosistemici e sulla biodiversità, alla frammentazione del paesaggio, al possibile peggioramento della qualità della vita”. Il progetto, che rientra nel programma straordinario di edilizia residenziale da concedere in locazione o godimento ai dipendenti delle amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, prevede – rileva Legambiente – una vera e propria colata di cemento: 140.000 metri cubi per 300 alloggi e oltre 33mila per la volumetria destinata al terziario”.
Secondo l’associazione ambientalista si tratta di “un intervento enorme che impatta negativamente e inevitabilmente sull’ambiente. Molto negativo è stato infatti il parere motivato di Valutazione ambientale strategica tanto da scuotere anche il presidente Oliverio che in una nota stampa ha fatto sapere di aver invitato il Comune di Caraffa a chiarire, entro venti giorni, quali azioni intenda attivare per scongiurare le criticità ambientali rilevate e proporre una diversa soluzione localizzativa. Legambiente lancia l’appello a Oliverio affinchè revochi, in autotutela, la concessione. Diversamente, si dice pronta ad avviare una battaglia “per difendere il suolo dall’ennesima ed inutile colata di cemento”. Secondo Legambiente “il progetto su Caraffa non ha neanche ragion d’essere visto che ci si trova in una realtà dove non vi è domanda abitativa nonostante l’offerta ed alcune aree e buona parte del centro storico di Catanzaro, perdono abitanti. Di sicuro, la realizzazione di un tale progetto sarebbe in netto contrasto con il concetto di “consumo di suolo zero” contenuto nel “quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica” proposto dalla Giunta regionale e approvato dopo i passaggi istituzionali nella quarta Commissione consiliare dal Consiglio stesso. La Giunta regionale, l’assessore Rossi e lo stesso presidente Oliverio lo hanno più volte evocato. Non si può parlare di difesa del suolo solo in relazione ad eventi di dissesto o di pericolo: è necessario – conclude Legambiente Calabria – che la programmazione e la visione dello sviluppo del nostro territorio passi attraverso un approccio di sostenibilità ambientale. Non emergenziale, ma sistemico”.